lunedì 18 gennaio 2016

Antropocene finale?

Di recente, come ho già scritto, ho letto l'enciclica Laudato Si'. Nel capitolo 3 il Papa tratta dei cambiamenti introdotti dall'uomo nell'ambiente.

Negli stessi giorni, il sempre amichevole e pacifico Kim Jong-Un ha annunciato di aver fatto esplodere una (millantata) bomba H.

Infine, qualche giorno più tardi, durante un corso che sto seguendo a Roma, uno dei professori ha definito la nostra era come "antropocene", ed ha spiegato che al giorno d'oggi l'unico criterio di valutazione se fare o meno una cosa è la sua stessa fattibilità tecnica: tutto ciò che si può fare, si fa.

La mia mente ha unito i puntini con questi tre elementi.
Noi oggi sappiamo che il potere dell'uomo sul mondo non è mai stato così grande (cfr. Laudato Si' 104). Anzi, da cinquant'anni a questa parte, dalla corsa agli armamenti atomici, abbiamo la potenzialità di distruggere il nostro stesso pianeta, cosa mai successa nella storia dell'umanità.
Ma le armi atomiche non sono il solo modo con cui possiamo devastare l'intero pianeta: secondo alcuni, anche i cambiamenti climatici possono avere effetti altrettanto catastrofici, e non è detto che il trend di peggioramento non sia presto irreversibile.

Altrettanto inquietante è la constatazione che tutto ciò che si può tecnicamente fare, presto o tardi viene fatto: se oggi abbiamo la possibilità di distruggere la Terra, è possibile che la semplice legge delle probabilità ci porti prima o poi verso questa eventualità?
Per quanto sia improbabile che qualcuno sia così folle da avviare una guerra nucleare, la legge dei grandi numeri non farà sì che - fra cento, mille o diecimila anni - qualcuno lo faccia? Tanto più se ci sono in giro dei dittatori pazzi dotati di atomica...

Questo ci ricorda una volta di più che "a un grande potere corrispondono grandi responsabilità", e che queste al giorno d'oggi sono sempre più urgenti, sia per il clima che per la pace. Praticamente in ogni epoca c'è stato chi era convinto che la fine del mondo sarebbe venuta di lì a poco, ma stavolta potremmo farcela da soli, senza aspettare!

Comunque, ho fiducia che Dio, che sa scrivere dritto sulle righe storte dell'uomo, non permetterà che i suoi figli si autodistruggano, come vorrebbero certe interpretazioni catastrofiste. Già nel secolo scorso siamo andati abbastanza vicino ad un'escalation potenzialmente catastrofica, ma prevalsero gli uomini di buona volontà, magari con qualche spintarella da chi è vicino al Signore.

Sono convinto che la parusia - di cui anche noi cattolici non parliamo mai - verrà in un altro modo, che non sarà un enorme fungo atomico o un'irrecuperabile fornace.

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