domenica 11 gennaio 2015

La patrimoniale e l'etica delle tasse

Seconda "puntata" della mia riflessione sulle tasse.

Così come non mi convince l'imposizione fiscale progressiva, ancor meno mi convincono le tasse patrimoniali.
Secondo me qui non è questione di etica, ma proprio di logica: i beni su cui vanno a intervenire le tasse patrimoniali non sono piovuti dal cielo, ma si deve presupporre che siano stati acquistati, in qualche momento (o accantonati, se si tratta di risparmi). Se sono beni acquistati, sono stati acquistati dei soldi precedentemente guadagnati, o ereditati. In entrambi i casi questi soldi sono già stati tassati al momento dell'introito.

Se io guadagno 100, su questi 100 pago giustamente le tasse. Diciamo che me ne restano 50. Se li investo in banca, o ci compro uno yacht, un'auto o una casa, questi beni sono beni corrispondenti ai 50 su cui ho già pagato fior di tasse, e su cui quindi nessuno dovrebbe più chiedermi nulla. Se poi mi arriva una tassa patrimoniale, è come tassare due volte i miei famosi 100 iniziali. Se la tassa poi si ripete (vedi il bollo auto...) allora ogni anno quei 100 vengono erosi: è come se pagassi ogni anno le tasse su soldi guadagnati una volta sola!

Non mi sembra una giustificazione valida quella di incoraggiare la mobilizzazione dei beni: senz'altro "far girare l'economia" sarà una cosa buona, ma non mi pare giusto - come scrivevo nello scorso post - imporre per legge un comportamento virtuoso. Una volta che ho regolato i miei conti con la collettività pagando le tasse dovrei essere libero di fare quello che voglio del mio rimanente, compreso tenerlo inutilizzato per un tempo indeterminato.

L'unica tassa patrimoniale che posso ammettere è quella che in qualche modo va a difendere i diritti dei più deboli, ovvero delle generazioni future: trovo ammissibile un superbollo sulle auto più inquinanti, per esempio, per scoraggiare la loro diffusione; quindi non per motivi etici (insussistenti) ma ambientali.
Per lo stesso motivo non sono in principio contrario all'IMU, o alla patrimoniale sulle case: ma solo nell'ottica di difendere un bene non rinnovabile quale il suolo, e scoraggiarne il consumo non necessario.

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