giovedì 3 aprile 2014

Un altro incontro sull'omosessualità (1)

Domenica sera è stato ospite del gruppo giovani in Oratorio don Maurizio Funazzi, responsabile diocesano della pastorale della salute. L’invito, a quanto ho capito, è scaturito anche dal dibattito generato da Massimo Gandolfini in un incontro di cui avevo già parlato. Pur non essendo più giovane, mi sono infiltrato all’incontro.

Don Funazzi ha tenuto un incontro molto diverso da Gandolfini. Una ragazza che è intervenuta al termine lo ha ringraziato perché “questa sera lei non ci ha indottrinato”. Don Maurizio, pur facendo chiaramente capire qual è il suo orientamento riguardo all’interpretazione del fenomeno dell’omosessualità, ha spesso citato anche le obiezioni delle associazioni gay, fornendo un minimo di approccio pluralista, ed ha tenuto a distinguere i fatti dalle sue opinioni.

Dato a Cesare quel che è di Cesare, vado ad esporre alcuni appunti sull'esposizione presentata da don Maurizio. Mi appoggio nel ragionamento a quelli che lui ha citato come "i quattro miti della propaganda gay". Sul primo aspetto non c'è molto da discutere: la stima dell'omosessualità come diffusa al 10% della popolazione mi pare una evidente falsità, contraria anche all'esperienza comune. La cifra veniva dal celebre Rapporto Kinsey, ma questo era viziato dalla scelta di un campione non significativo.

Più controversi i seguenti punti. Il secondo punto che don Maurizio ha definito un mito è che "gay si nasce". Don Maurizio ha asserito come sia ormai appurato che non esiste il "gene" dell'omosessualità: per esempio delle ricerche svolte su gemelli omozigoti (stesso patrimonio genetico) hanno riportato il fatto che nel 52% dei casi i gemelli studiati avevano orientamenti sessuali diversi.
A parte il fatto che trovo stupefacente questo dato (vorrebbe dire che la metà dei gemelli omozigoti sono omosessuali!), non faccio fatica a credere che non ci sia un determinismo: non esiste una configurazione cromosomica che porti infallibilmente all'omosessualità. Io però non mi sento di escludere che ci possa essere una predisposizione genetica o ereditaria, che poi viene "attivata" da fattori culturali, e in effetti questo approccio è stato citato come ammissibile anche da don Maurizio.
D'altra parte una cosa simile accade per i mancini: il 20% dei gemelli omozigoti usa una "mano" diversa dal fratello, quindi non ci può essere un gene deterministico; però pare che ci possa essere un gene predisponente che a volte si attiva e a volte no.
Se però ammettiamo che ci possa essere una predisposizione, seppure non deterministica, mi pare azzardato dire che "gay non si nasce". Comunque è una più che altro questione di parole, di terminologia.

Il terzo “mito” di cui ha parlato don Maurizio è che “non esistono ex gay”, ovvero l’affermazione che non si possa uscire dall’omosessualità. Don Maurizio ha confutato questa idea per esperienza personale, portando la testimonianza della sua conoscenza di molte persone che invece hanno compiuto questo percorso di “fuoriuscita” dall’omosessualità. Egli ha raccontato come spesso in queste situazioni si riscontra che l’omosessuale ha attraversato nella sua vita alcune esperienze (madre possessiva, padre assente) che possono aver influenzato il suo orientamento.
Correttamente, don Funazzi ha riportato l’obiezione delle associazioni gay: queste persone non sarebbero dei veri omosessuali, ma persone che credevano solamente di esserlo per fattori ambientali e culturali. Effettivamente resta il dubbio di come considerare quei gay che non intraprendono un cammino di cambiamento, magari perché felici e soddisfatti con sé stessi: se lo facessero, potrebbero cambiare anche loro (come sembra sostenere don Maurizio, per cui non c’è un’omosessualità innata)? Oppure ci sono persone che, seppure non in modo deterministico (come detto sopra), hanno un’inclinazione naturalmente omosessuale, e che quindi non cambieranno mai il loro orientamento? Così, a naso, mi pare più probabile la seconda opzione.

Ho cominciato a scrivere del quarto mito, sulla "normalità" o meno degli omosessuali. Mi sta venendo fuori una cosa più lunga di quanto ho scritto finora, quindi sospendo e continuerò domani o dopodomani.

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