giovedì 13 dicembre 2012

Le mie domande su/a Grillo

Aggiornato il 17/12

Dopo le cosiddette "Parlamentarie", cerco di mettere in fila in modo vagamente ordinato tutte le domande che mi vengono in mente sul MoVimento 5 stelle, che come ho già scritto più volte non mi convince in molti passaggi.

  1. Trasparenza. Cosa significa che "uno vale uno", se per le cosiddette Parlamentarie non si ha modo di verificare i voti espressi con una certificazione esterna ai server di Grillo/Casaleggio? E il fatto che i voti siano stati espressi via rete non inficia la segretezza del voto? Inoltre: c'è modo di avere qualche dato in più sugli "eletti" alle "parlamentarie", nel senso di "anzianità" d'affiliazione al MoVimento?

  2. Statuto. Come si configura legalmente il MoVimento 5 stelle? Nello statuto c'è scritto tutto quello che il MoVimento non è: non è un partito (e non è un bene), non è un'associazione. Ma allora legalmente cosa è? Forse legalmente non esiste se non come nome comune da dare alle liste? Oppure allo stato attuale è solo un marchio registrato?

  3. Soldi del MoVimento. Esiste una rendicontazione completa dei soldi del MoVimento, o dei singoli Meetup? Donazioni, proventi da feste, eventuali contributi dei candidati per le spese (seppur piccole) delle varie campagne elettorali... Questa questione diventerà dirimente per quel che riguarda i soldi ai parlamentari, dopo le prossime elezioni.

  4. Libertà di pensiero nel programma. Se io non condivido nulla del M5S, ovviamente non mi ci avvicino: sarebbe una provocazi0ne. Se io condivido in buona parte il loro programma, ma non sono d'accordo su alcuni punti (che ne so, per esempio sono pro-TAV) posso partecipare al MoVimento dicendo la mia? O vengo considerato un troll?
    Sulla rete si insiste che il programma è creato in rete dagli iscritti. Ma questo vuol dire che se la rete decide che la TAV è buona, il programma cambia in questa direzione, o ci sono alcuni argomenti non negoziabili? Se sì, quali?

  5. Lacune nel programma. Quali  le idee del MoVimento su alcuni (molti...) temi che esulano dal programma moooolto sintetico linkato sopra? Per esempio: sulle pensioni, che intenzioni hanno? Sulla lotta all'evasione fiscale? Devo tenere per buone le indicazioni di massima di questi sondaggi?

  6. Cifre per il programma. Si ha una vaga idea delle coperture per realizzare quanto previsto dal programma? Per esempio, il reddito di disoccupazione potrebbe essere molto oneroso. Se si crede che siano sufficienti i tagli ai costi della politica, ai vitalizi, eccetera, io non ci credo, ma sono disposto a cambiare idea di fronte a qualche cifra, che faccio fatica a trovare. Qualche idea c'è qui: nessuna cifra, molte intenzioni, secondo me facilmente smontabili una per una per inutliità o insufficienza.

  7. Grillo. Che ruolo ha? Di "megafono", di "detonatore", dicono gli attivisti. Da fuori non sembra così, ma sarà sicuramente colpa della campagna mediatica dei giornalisti di regime. Fatto sta che mi pare di capire che, essendo l'unico proprietario del marchio, di fatto Grillo può decidere di attribuire o meno il simbolo a chi vuole, e quindi di fatto di "epurare" i dissidenti. Da qui la domanda: è possibile essere in disaccordo con Grillo? Forse sì, ma non è il caso di dirlo in pubblico? Forse no, come si legge in questo delirante editoriale?
    Finora la sua influenza sulle scelte pratiche è stata (credo) limitata perché Grillo non può avere una conoscenza specifica delle realtà locali dove il M5S si trova ad amministrare, ma dopo le elezioni politiche come si comporrà il suo parere (parere di un non eletto, né in Parlamento, né nel movimento stesso, a ben vedere) con l'azione dei parlamentari?

  8. Competenze. Le persone uscite dalle primarie online sono senz'altro oneste, entusiaste, convinte. Non hanno però alcuna competenza specifica di amministrazione, anzi l'incompetenza era un requisito, visto il rifiuto di chiunque avesse già fatto politica. Questo non è un handicap? Non rende i futuri parlamentari più vulnerabili, raggirabili, esposti addirittura ad eventuali compravendite, in quanto meno "scafati", troppo impreparati? Io sono convintissimo che ogni attività richieda formazione e preparazione (bisogna studiare e imparare prima di fare qualcosa), la politica ancora più di altre. Come si pensa di ovviare ad una oggettiva mancanza di preparazione? Ci si affiderà alla buona volontà dei singoli parlamentari? Ci sarà una specie di "scuola di formazione"? Ci si affida ai laboratori?


Aggiornamento del 17/12.

Stavo valutando di porre queste domande direttamente al MoVimento, magari al locale Meetup di Brescia.
Per evitare dei doppioni, ho cercato sul loro sito per vedere se qualcuno ha già posto questioni simili alle mie, ed ho trovato questo thread.
Mi sembra che le risposte siano essenzialmente delle "non risposte", per stare in tema con il "non statuto".
La cosa mi piace sempre di meno.

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