giovedì 29 marzo 2012

Ospitaletto commissariato: mettiamo qualche punto

In attesa che arrivi la sospirata sentenza del Consiglio di Stato, voglio mettere qualche punto fermo su come la penso della vicenda.

  1. Tutti gli attori dei ricorsi sono stati nel loro diritto: la Giudici aveva tutto il diritto di fare ricorso al TAR, così come Sarnico aveva tutto il diritto di ricorrere al Consiglio di Stato.

  2. Avere un diritto non comporta l'obbligo di esercitarlo: ciascuno valuta l'opportunità o meno di farlo, e si prende la responsabilità della propria decisione. La Giudici si prende la responsabilità di aver fatto ricorso (io non l'avrei fatto), Sarnico si prende la responsabilità di non aver accettato la decisione del TAR.

  3. Nella valutazione delle responsabilità, l'esito dei ricorsi non può essere considerato una variabile ininfluente: sarebbe come valutare le scelte di un allenatore solo prima della partita senza considerare il risultato.

  4. Ad oggi, quindi, la Giudici ha avuto ragione: la sentenza favorevole dà maggiore validità anche alla sua scelta di fare ricorso. Se il ricorso di Sarnico fosse respinto, la responsabilità di aver prodotto un controricorso avendo - nei fatti - torto ricadrebbe su di lui. Se invece il ricorso riuscisse, doppio merito a lui, per aver vinto delle elezioni regolari (o "non troppo irregolari") e per aver riaffermato la verità in un ricorso.

  5. Se il Consiglio di Stato respingesse il ricorso di Sarnico, si potrebbe addebitare a lui la responsabilità del fatto che non si torni a votare subito? Sì e no: senz'altro, col senno di poi e alla luce della sentenza, la decisione di fare un controricorso infondato avrebbe prodotto un decisivo allungamento dei tempi.
    D'altra parte però non si può dimenticare che il suo ricorso è del 13 gennaio: anche i tempi del Consiglio di Stato e la poca chiarezza delle prime sentenze (quella del TAR e quella di febbraio) sulle modalità di un eventuale voto portano la loro fetta di responsabilità.

  6. In ogni caso, come ho già scritto, l'accertamento della verità è sempre una cosa buona, per cui varrà la pena anche sopportare questi disagi.


Una domanda mi sto facendo da qualche giorno: la pagina del motore di ricerca dei ricorsi sul sito del Consiglio di Stato, ricercando il ricorso 234/2012, riporta che esso è stato discusso il 20 marzo in udienza pubblica. Possibile che non fossero presenti gli avvocati, o qualche rappresentante delle parti che ci possa dire com'è andata?

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