mercoledì 2 novembre 2011

Il prossimo

Ieri, in occasione della festa di Tutti i santi, mi è venuta in mente una cosa che avevo pensato già la domenica passata, e che poi non avevo scritto.
Una delle cose che mi piacciono di più del cristianesimo è il concetto di prossimo.
Non ci si concentra solo sul sé, sulla costruzione della propria personalità, della propria pace interiore.
La parabola del samaritano insegna anche che non ci si consentra solo sui propri "simili", sui cristiani e basta, ma su tutti gli uomini.
Mi piace questo concetto perché contiene in sé il germe dell'altruismo, della reciprocità attiva ("fai agli altri quelli che vorresti fosse fatto a te"), della responsabilità sociale, del bene comune. Della buona politica, anche.
E la responsabilità sociale, in ultima analisi, è l'unica che può far camminare un'umanità di 7 miliardi di persone, che non sia semplicemente una popolazione di 7 miliardi di esponenti di una specie (per quello basterebbe il darwinismo, la legge del più forte), ma una popolazione con dignità umana. Per i credenti, una popolazione di figli di Dio.
Non so se le altre religioni presentino questa attenzione, ma il cristianesimo ce l'ha, e mi piace.

Nessun commento:

Posta un commento