martedì 15 novembre 2011

Consiglio Comunale e Biblioteca

Lunedì si è svolto un Consiglio Comunale (la nuova amministrazione prosegue nell'intento di convocarne uno al mese). Sono stato presente ad una parte, e devo dire che il clima mi è piaciuto. La maggior parte dei punti all'ordine del giorno era tecnica, con qualche modifica a vari regolamenti ma nulla di particolarmente dirimente, o su cui contrapporsi con virulenza. Però alcuni punti sono stati approvati all'unanimità, e si vede che il lavoro nelle Commissioni dà i suoi frutti di collaborazione. Grande merito quindi all'opposizione e soprattutto alla maggioranza.
Quando sono arrivato io la Lega si era assentata dall'aula, mi dicono protestando per non aver avuto in tempo il materiale su cui lavorare. Male. Si vede proprio la differenza di atteggiamento tra Pdl e Lega, e il Pdl fa una figura molto migliore (insieme alla maggioranza).
Ovviamente non è mancato qualche battibecco: la Giudici ha tentato di fare melina su alcuni provvedimenti, mentre - mi riporta un consigliere di maggioranza - il nuovo presidente del Consiglio Reboldi si è un po' lasciato andare a un intervento molto "politico" sui partiti avversari.
Una qualche ilarità ha provocato un'uscita del vicesindaco Ondei, che si è detto "molto soddisfatto delle tante richieste" per gli orti comunali. L'opposizione ha allora insistito per sapere quante fossero queste richieste, visto che si stava modificando il regolamento per facilitare l'accesso. Le richieste sono 4-5 a fronte di 20 stalli...
Un'altra curiosità: prima dell'ultimo punto all'ordine del giorno il capogruppo di maggioranza Burato ha chiesto cinque minuti di pausa, prendendosi i rimbrotti del sindaco ("ma dai, mancano 10 minuti e finiamo...").

Fin qui la cronaca. Ora un'impressione. C'è stata una cosa che mi ha disturbato, nel merito di quanto discusso sul regolamento della Commissione Biblioteca.
La proposta arrivata in Consiglio e già passata dalle Commissioni consiliari prevedeva questa composizione per la Commissione (che poi sceglie il presidente della Biblioteca):
-1 membro del Consiglio Comunale di maggioranza,
-1 membro del Consiglio Comunale di minoranza,
-3 membri indicati dal Consiglio d'Istituto,
-2 membri eletti dai lettori.
Non conosco a memoria la composizione precedente della Commissione, ma in assemblea si è parlato della presenza della scuola come della novità di questo regolamento. Ricordando inoltre i nomi degli scorsi presidenti (prima Floris e poi Luscia), questi erano stati imposti dai partiti di riferimento, quindi l'elezione era più un fatto politico.
Nell'ascoltare l'assessore Chiodelli, ero rimasto piacevolmente stupito del fatto che nella Commissione Biblioteca i membri politici fossero in netta minoranza.
Nella discussione, nessuno ha da obiettare alcunché: il regolamento è già stato approvato nel passaggio in Commissione Statuto e Regolamenti, e anche la Giudici si dice favorevole.

A questo punto interviene Bordonaro (*) che "per onestà intellettuale" riporta che gli sono arrivate richieste (si capisce da parte della Lega, in quel momento assente) per portare da uno a due i membri di minoranza nella Commissione Biblioteca, in modo che tutti possano essere rappresentati (evidentemente Pdl e Lega).
Di conseguenza, sostiene Bordonaro, anche i membri di maggioranza devono diventare tre (ha detto proprio "naturalmente", o "va da sé", insomma non ricordo l'espressione esatta ma l'ha dato come una cosa logica e pacifica).
Nessuno ha avuto nulla da dire, anzi sono stati tutti d'accordo, e la cosa è stata approvata all'unanimità. La Commissione Biblioteca è quindi composta da 10 elementi:
-3 membri del Consiglio Comunale di maggioranza,
-2 membri del Consiglio Comunale di minoranza,
-3 membri indicati dal Consiglio d'Istituto,
-2 membri eletti dai lettori.

Ora qualcuno mi deve spiegare la logica per cui i componenti politici passano da 1+1 a 3+2. A voler fare l'avvocato del diavolo ci sarebbe da dire che per avere "tutti rappresentati", visto che i gruppi consiliari sono tre, bastava avere un esponente per gruppo, ma chiedere alla maggioranza di stare in minoranza in Biblioteca è troppo. Per rispettare le proporzioni però da 1+1 si doveva passare a 2+2, non certo a 3+2.

Il problema, però, è ancora a monte: che ci devono stare a fare i politici in Commissione Biblioteca? E' così fondamentale che tutti i partiti siano rappresentati? Capisco avere qualcuno che faccia da tramite con il Consiglio Comunale, ma 5 persone diventano il 50% della Commissione. Il peso politico passa da 2 su 8 a 5 su 10. Che senso ha? La biblioteca non dovrebbe essere un posto indipendente, "tecnico", come va di moda in questi giorni?
Il Consiglio Comunale ha comunque tutto il controllo che vuole sulle varie iniziative, tramite l'assessore competente e il delegato al bilancio (appunto, Bordonaro) che potrà decidere se finanziare o meno alcune attività. Mi dà proprio fastidio questo spoil system dei poveri, per cui bisogna spartire tra i partiti anche i posti di nessuna rilevanza, non perché sia grave all'atto pratico (non ci saranno conseguenze sull'attività della Biblioteca), ma perché la cosa è considerata naturale, ovvia, e nessuno se ne stupisce.

( * Piccola nota: Bordonaro, nel tempo in cui io sono stato presente, è intervenuto su tutti i punti all'ordine del giorno. E' il consigliere che ha sempre qualcosa da dire, più ancora dei capigruppo, anche su punti - come questo - che non riguardano la sua delega al Bilancio. Un tuttologo, insomma. Credo che anch'io sarei così se fossi in Consiglio, ma credo anche che cercherei di imparare a contenermi...)

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