venerdì 24 giugno 2011

Castelli (e) romani

L'uscita di Castelli sul pedaggio sul GRA è leghista nel senso peggiore: biecamente razzista, fa di tutta un'erba un fascio e si basa su cliché. Le smentite sono goffe e fuori luogo: gli è scappata una voce dal cuore, e non può dire "parola torna indietro".

Però mi è scattato in testa un collegamento mentale, alle voci Roma e trasporti.
Quando la settimana scorsa sono stato nella capitale, con la mia fidanzata stavamo notando che sui mezzi pubblici gli unici a timbrare il biglietto eravamo noi turisti. Un sacco di gente saliva e si sedeva, bellamente, senza preoccuparsi di nulla.
Saranno tutti abbonati? Tutti tutti? Mah... Anni fa, salendo su un bus (sempre a Roma) vidi una scena che mi lasciò interdetto. Poco dopo la stazione di Termini salì un controllore. Decine di persone - ero su un bus doppio - si avvicinarono ordinatamente all'obliteratrice, tirarono fuori un biglietto dalla tasca e si lo timbrarono. Solo dopo che tutti ebbero finito il controllore cominciò il giro di verifica. Giuro: l'ho visto con i miei occhi.
Cioè: queste persone hanno il biglietto in tasca, ma salgono senza obliterarlo, e lo consumano solo quando incontrano un controllore. E qui si tocca anche l'argomento della frequenza dei controlli: io sono stato a Roma almeno dieci volte, viaggiando sempre sui mezzi pubblici, e ricordo due controlli: quello sul bus che ho raccontato e un altro all'ingresso della metropolitana. E' chiaro che se i controlli ci fossero forse avrebbero un valore dissuasivo e, perché no, educativo sull'evasione tariffaria.

Nella metropolitana fino al 2007 c'era il "varco abbonati" senza nessuna barriera: in molti si infilavano anche di lì. Poi sono - finalmente - stati messi i tornelli, e la vendita dei biglietti è aumentata del 10%. Questo 10% è sul totale dei biglietti venduti per tutti i mezzi pubblici, su cui la metropolitana influisce per il 33% circa, perciò i biglietti della metro evasi erano circa il 30%!

Con questo non voglio dire che tutti i romani si comportino così: i furbi ci sono ovunque, così come molti romani saranno sicuramente abbonati. La sensazione, però, è che l'ATAC faccia molto conto sui turisti...

Forse qualche opera di pubblica educazione, anche coercitiva (leggi: multe), non guasterebbe. Tra l'altro, la mancanza di senso civico in Italia è indicata come il maggiore handicap nazionale dal 40% dei nostri giovani che desidererebbero andare all'estero (il 20,6% di loro dice così), più ancora della corruzione (indicata dal 19,1%), della classe politica scadente (15,2%) e più persino delle difficoltà economiche (8,6%).

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