giovedì 24 marzo 2011

Sor tentenna

Tentenniamo sulla Libia: attacchiamo, forse no, ora attacchiamo ma senza sparare (?). I nostri Tornado neutralizzano i radar nemici, ma senza sparare: pare che li intimidiscano con la presenza, costringendoli a stare spenti. Cioè, i libici sarebbero come gli scolari che chiacchierano, smettono quando passa il maestro e poi ricominciano. Allo stesso modo quando i libici vedono gli aerei arrivare nel radar, lo spengono, poi lo riaccendono. Bel modo di neutralizzare!
Così ci perdiamo quel "primato" che tutte le nazioni si tengono sulle loro ex colonie e che noi abbiamo pagato carissimo a Gheddafi; non abbiamo disdetto il Trattato di amicizia (speriamo di renderlo di nuovo valido col nuovo governo per le forniture che ci sono scritte?) e cedendo le basi violiamo il trattato stesso; però stiamo lo stesso in seconda fila nell'attacco, bloccati da non ho ben capito cosa (paura di fare un voltafaccia a Gheddafi? Parliamo di Gheddafi!).

Tentenniamo sul nucleare. Di fronte al problema giapponese, in cui una centrale di 40 anni fa ha avuto delle fughe radioattive a fronte di una specie di apocalisse (se un sisma 9 Richter avvenisse in Italia conteremmo i sopravvissuti, non i morti), applichiamo una "moratoria di un anno".
Ora, la sicurezza nucleare è un argomento all'incirca simile a quella aerea: richiede standard elevatissimi perché ogni incidente può essere gravissimo. Come in aereo: è il mezzo statisticamente più sicuro di tutti, ma se succede qualcosa una volta la mortalità è molto elevata, perciò c'è chi ha paura e preferisce non volare.
Uno Stato può avere due posizioni: o si considera comunque inaccettabile correre qualsisai tipo di rischio, e visto che il "rischio zero" non esiste si chiude al nucleare, oppure si valuta che le altre centrali (Fukushima II e Onagawa, più vicina all'epicentro del sisma) non hanno avuto problemi e si decide che le centrali moderne sono così sicure da resistere anche a un apocalisse, perciò il rischio è ragionevole, e allora si va avanti.
Andare avanti sul nucleare solo fra un anno è pura ipocrisia, specie se si valuta - prendendo per buona questa scelta - che l'Italia ha ritardi decennali sul tema.
Non sto discutendo se l'opzione nucleare sia conveniente o meno, non ho abbastanza dati ora come ora per esprimermi su problemi come costi, scorie eccetera. Sto discutendo però l'atteggiamento tenuto nella circostanza: allora non c'è una politica degna di questo nome, c'è solo un correre dietro alla gente (populismo).

Intanto succedono queste cose. Uno schifo.
Anche Galan ai beni culturali... competenza specifica del settore zero, come d'altra parte ne aveva per l'Agricoltura. Proprio una poltrona purchessia.


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