mercoledì 10 novembre 2010

Federalismo alluvionato

Tutto il piagnisteo leghista sul Veneto trascurato per l'alluvione mi sembra un po' eccessivo. E' probabilmente vero che ci sia stata meno attenzione per quel disastro che per altri, ma sappiamo che - giusto o sbagliato che sia - in Italia è il morto che fa notizia, e i due pensionati veneti non possono competere con la storia di Sarah Scazzi o con le molte vittime dei terremoti. Anche a Messina, dopo fenomeni analoghi, si lamentarono di essere trascurati.

Quanto ai soldi e ai rimborsi, qualcosa ci vuole senz'altro. E' curioso però che a chiederli siano i paladini del federalismo e dell'autonomia. Il federalismo non può valere solo quando si deve (e non si vuole) pagare, mentre a batter cassa sono tutti pronti.
In questo caso, poi, Bertolaso - non uno di sinistra - è stato chiaro e ha parlato di precise responsabilità e di incuria sul territorio: e a chi compete il territorio, se non alle amministrazioni locali di vari gradi?
Non può essere che se succede a Messina sono "i soliti terroni", mentre in Veneto è calamità naturale. Anche perché gli allagamenti si sono limitati al Veneto, ma ha diluviato in tutto il Nord, e non è esondato il Po (che raccoglie l'acqua di tutti) ma i fiumi locali. A Palazzolo l'Oglio straripava ogni quattro-cinque anni, hanno fatto dei lavori di contenimento e pulizia del letto e da almeno dieci anni non succede più nulla. Dobbiamo andare in Veneto a insegnar loro come si fa?
In un mondo ideale i soldi statali andrebbero affidati dopo un controllo della Protezione Civile, laddove sul territorio fossero state messe in opera sufficienti sicurezze. Per gli altri comuni, ci pensi la Regione, o la Provincia.

Anche Zaia che fissa le priorità ("prima il Veneto, e poi Pompei") è discutibile: i gladiatori non hanno esattamente la possibilità di rimboccarsi le maniche in proprio per rimettersi in piedi la casa... Comunque è una polemica sterile: i soldi vanno dati a entrambi, dividendo quelli che ci sono se non ce n'è abbastanza.

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