mercoledì 5 ottobre 2022

Due parole sul reddito di cittadinanza

Di cui si è parlato tanto intorno alle elezioni.

Premetto che non credo che il successo del M5S di Conte sia legato solo a questo: il reddito di cittadinanza (d'ora innanzi RdC) c'era anche quando i sondaggi li davano ben più vicini al 10% che al 15%.

Ciò detto, una correlazione tra RdC e successo del M5S c'è. Non è l'unica causa, è una correlazione e non una causalità, non voglio arrivare alle correlazioni numeriche spurie di Marattin; ma è un fatto che Conte ha fatto del RdC una bandiera e che il successo grillino si concentra in massima parte al Sud, dove vive la maggior parte dei percettori.

Costoro hanno votato per il loro interesse? Certamente.
Questo è voto di scambio? No, mi pare un fenomeno normale di ogni elezione.
Anche perché il voto di scambio è una fattispecie penale ben precisa.
Se fosse voto di scambio, anche votare chi ti promette di abbasarti le tasse o di mandarti in pensione prima lo sarebbe.

Quindi non c'è nessun problema?
Secondo me c'è un problema di principio.
A pari condizioni (diciamo: supponendo che lo Stato abbia soldi da spendere, senza fare debito), c'è secondo me un presupposto: i soldi sono di qualcuno che li guadagna.
Mi pare che il punto di partenza dovrebbe essere che si debbano prendere da lì con moderazione (cioè quanto necessario, partendo dai più abbienti, con progressività ma comunque il meno possibile), e che si debbano "regalare" con altrettanta moderazione (quindi il minimo indispensabile).
Quindi due misure come flat tax e RdC non sono simmetriche.

Questo senza negare che forme di aiuto al reddito e alla povertà sono necessarie.
La parte buona del RdC è che in molti casi ha fatto proprio questo, tirando fuori persone dalla povertà. I dati Istat parlano di un milione di persone: i numeri sono lì da vedere.
La parte cattiva è averlo venduto come una roba che doveva creare lavoro.

Inoltre il sostegno alla povertà va fatto con criterio pure quello.

Immaginiamo una persona con problemi di alcolismo, che tira avanti grazie ai servizi sociali e qualche piccolo lavoretto in nero da parte di qualche conoscente quando non sta troppo male. Un inoccupabile in povertà. Uno per cui un sostegno ci sta tutto.
Cosa farà appena arriva il RdC? Se lo berrà tutto in alcolici, ogni mese. Magari rischia pure la vita.
Quando le Caritas lavorano con i poveri non danno loro i soldi in contanti, si fanno portare la bolletta e gliela pagano, arrivano a controllare gli scontrini nei casi più inaffidabili.
Ricordo quando ai tempi delle prime delocalizzazioni in Romania un imprenditore mi diceva che pagava una parte di stipendio in buoni spesa per generi specifici o abbigliamento, per evitare che il 20% degli operai si bevesse tutto.

Una parte dei poveri inoccupabili sono persone così, bisognerebbe tenerne conto.
Arrivo a dire che se smezzassimo la spesa del RdC metà in soldi erogati, metà in assistenti sociali avremmo un effetto migliore a parità di esborso.
Però è chiaro che sarebbe molto meno politicamente vendibile, dire ai percettori "ok presentati con le bollette".

La propaganda contiana ha spinto molto su questa parte di sostegno alla povertà, mentre la parte su lavoratori e disoccupati da reinserire - mi pare - non è più nel radar.
Perché non ha di fatto funzionato, perché è difficile, forse perché è addirittura impossibile in regioni strutturalmente disagiate. Una foglia di fico della prima versione del provvedimento.

Non mi pare correttissimo glissare completamente su questa problematica: così diventa puro assistenzialismo.

L'assistenzialismo non è certo una novità, capiamoci.
Una volta al sud la DC superava il PCI facendo assistenzialismo utilizzando gli uscieri di De Mita, i forestali siciliani e le infornate alle poste. Il PCI era più forte in zone più produttive, più operaie.

Oggi la domanda di aiuto del Sud viene coperta dal M5S, che si è voluto caratterizzare come un partito di sinistra. Ciò mi fa sorgere un'ultima riflessione: il destino di un partito vicino ai poveri, in zone depresse come il Sud, è allora quello di essere un partito assistenziale?
O c'è un'altra strada per la sinistra, come c'era per il PCI?

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