lunedì 5 aprile 2021

Il succo della Pasqua

Ho sentito qualche tempo fa il programma di Augias su Roma cristiana. In realtà parlava poco di Roma e più di cristianesimo.

Augias conclude con la croce, asserendo poi che da laico si ferma lì, in rispettoso silenzio. Poi aggiunge qualcosa come "Il messaggio di pace e uguaglianza di Gesù, nuovo, attirerà  moltitudini di persone".

E' una posizione che, a suo modo, vuol essere rispettosa e "positiva" verso il cristianesimo, pur non assumendo la Resurrezione.

Però mi pare un po' eccessivo dare per scontato che il successo del cristianesimo fosse dovuto al suo messaggio sociale. Gesù ha ben chiarito di non essere venuto a cambiare politicamente il mondo, gli apostoli non hanno mai fatto nulla del genere, san Paolo ha esortato a obbedire ai governanti.

Tutte quelle persone che, nei primi secoli, hanno abbracciato la religione di Gesù Cristo, sono state davvero affascinate principalmente dal messaggio di uguaglianza?

O forse sono state attirate dal messaggio di salvezza? Dalla vittoria sulla morte? Dalla risurrezione? Dalla speranza in un mondo migliore, sì, ma non qui, bensì domani.

Io trovo più verosimile questa seconda ipotesi. Una religione di poveri, di donne, di servitori, che sicuramente stavano bene insieme, in guppo, che si sentivano valorizzati e accettati (a differenza che nelle religioni misteriche). Ma anche gratificati da una speranza al di là della loro vita.

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