martedì 10 marzo 2020

Simone di Cirene

Venerdì stavo meditando la Via crucis.
Il cireneo è una figura piuttosto misteriosa dei sinottici.
Passa di lì, si ritrova la croce in spalla, esce di scena.
Non c'è nulla di volontario in quello che fa: non ha cercato la croce, non ha voluto quel che gli capita tra capo e collo (letteralmente).
Simone si ritrova immortalato per sempre in un momento di morte, che però ha un grande senso di vita. In un certo senso incarna il passo evangelico: "Se uno ti costringe a fare con lui in miglio" (Mt 5,41).
Non sappiamo come reagisce. Non sappiamo con che occhi se ne andrà, se avrà intuito qualcosa di quell'uomo che gli sta vicino. Se questa esperienza gli ha cambiato la vita, se questa esperienza lo ha lasciato a imprecare per un peso non voluto. Ciò è indefinito. E' lasciato - fatemi immaginare - alla sua libertà.
Anche a noi è capitata una croce fra capo e collo. Non la volevamo. Non c'entriamo nulla. Il virus ci sta costringendo a fare un miglio con lui. Condividiamo l'esperienza del Cireneo.
Ciascuno di noi potrà scrivere una fine alla sua storia: trarne qualcosa di buono, oppure bestemmiare Dio per l'accaduto.

Nessun commento:

Posta un commento