domenica 24 novembre 2019

Comunicazione politica e fake news

Nei giorni scorsi mi sono imbattuto nel profilo Medium di Fabrizio Martire.
Segnalo in particolare due articoli, che parlano di fake news e comunicazione politica a Brescia.
Ragioniamo sulle notizie false. Martire fa un encomiabile lavoro di decostruzione della notizia. E' un esempio di quello che si chiama fact-checking.
Però sono piuttosto scettico sul fatto che questo abbia un qualche impatto.
Dirò di più: io mi sono "raffreddato" parecchio al riguardo. Anni fa invocavo il fact-checking (d'ora in poi FC) anche in diretta nei talk show. Oggi sono molto più scettico.
Non perché non serva: servirebbe tantissimo, smontare le bugie. Il problema è che è complicato, più di quanto sembri a prima vista, e spesso bisogna poi controllare se il FC è fatto bene. Io personalmente cerco di farlo, ma so che è una cosa che non posso verosimilmente chiedere alla "massa". Inoltre dopo qualche anno di tentativi il FC è un po' screditato, come elemento "risolutivo" nei dibattiti, per molti motivi.

Il FC ha infatti alcune caratteristiche, alcune intrinseche, altre dovute alla sua difficoltà, che lo indeboliscono:
  • Si smontano alcune bugie, ma non si riesce - inevitabilmente - a farlo per tutte. In giro resta quindi un mix di vero e falso, inoltre la domanda su come si scelgono i temi affrontati lascia il sospetto che la scelta del fact-checker sia di parte.
  • Spesso si discute su alcuni aspetti particolari delle bugie, senza riuscire (inevitabilmente) ad affrontare il problema intero. Esempio: gli articoli di Matteo Villa sull'immigrazione, vedi per esempio qui, con relativa discussione: l'articolo affronta un tema specifico e dimostra senz'altro che non è vero che i migranti partono "telefonando" alle ONG, ma restano molti altri aspetti del tema pull factor che non possono essere dimostrati da quel singolo articolo, che pure è ineccepibile. Quindi il pezzo, pur essendo ineccepibile, non è risolutivo.
  • A volte si cerca di applicare il FC su questioni che confinano tra i fatti e le opinioni. Ricordo pezzi sul Post di De Luca in cui cercava di rispondere alla domanda "E' vero che la Russia è stata risolutiva nella guerra siriana?", o qualcosa del genere. Qui si possono portare fatti, ma l'interpretazione sarà sempre opinabile.
  • Caso simile, a volte si cerca di applicare il FC su temi troppo complessi per essere decidibili. Se cercate articoli sugli effetti degli 80 euro di Renzi, ne trovate sia che dicono che furono utili a stimolare l'economia, sia altri che dicono il contrario. Secondo me le variabili sono troppe (la congiuntura internazionale, le ipotesi su cosa sarebbe successo senza, e mille altre) per ottenere una risposta a questa domanda.
  • A volte chi cerca di fare FC viene sbugiardato, e perde credibilità. E' il caso di Repubblica, che sugli insulti a Liliana Segre ha pestato una bella m***a. Repubblica - ma vale per i cosiddetti "giornaloni" tutti - si presenta come il giornalismo serio, quello che sbugiarda Salvini e a suo tempo Berlusconi quando diffondono bufale. Per farlo devi essere credibile. Questo caso ha danneggiato la credibilità del giornale, ma anche di tutto il sistema di informazione "seria".
Tutte queste concause rendono meno affidabile, agli occhi dell'opinione pubblica, la procedura di FC. La gente non si fida più nemmeno dei checker.

Anche quello di Martire è sicuramente un FC corretto e serio.
Ma pensiamo alle possibili reazioni, e a come si potrebbe fare per rendere (più) inattaccabile l'analisi.
Nel caso in questione, oltre al fatto che la manifestazione era un corteo di festa e non di protesta, ci si potrebbero fare altre domande: quanto è durata? Cinque minuti o due ore? E' vero che i residenti si sono lamentati? E' quindi possibile che in quella zozzeria pubblicata ci sia un 10% di vero?
Perché se c'è bisogna riconoscerlo. Se non lo facciamo, lasciamo l'appiglio al rozzo falsificatore per dire: "Eh, tu neghi questa cosa vera!!! anche tu bari!!!". Se però lo ammettiamo, il rozzo falsificatore dirà "Non sarà tutto vero, ma questi disturbano lo stesso, lo dice anche il solerte censore" (no, se è rozzo non dirà "solerte censore", ma ci siamo capiti).
Allora bisognerebbe verificare se chi si lamenta è uno che si lamenta abitualmente anche se passa un funerale, e quindi il lamento è normale, o magari no. Un lavoro che non finisce più.
E se poi emerge che in effetti qualcuno si lamenta solo per questo corteo e non per i funerali, c'è la possibilità che la lamentela abbia qualche pregiudizio non oggettivo? Il razzismo? Ma qui si ricadenel campo del non dimostrabile.
Il tutto per quel 2% di pubblico che sarà interessato al FC. E' un gioco a somma negativa, mi sa.

Riassumo per punti quanto sostenuto finora:
1) il fact-checking è una fatica di Sisifo, con utilità pressoché nulla;
2) l'unico modo per essere utili in qualche modo è essere approfonditi (spaccare il capello in quattro, essere inattaccabili a ogni obiezione) ma servirebbe una tesi di laurea per ogni notizia;
3) naturalmente nessuno è "tenuto" a questo livello di approfondimento, il fact-checking può essere corretto anche se asciutto come quello di Martire. Basta però essere consapevoli dei punti 1 e 2;
4) in ogni caso onore al merito a chi sbugiarda le bugie, anche a Martire in questo caso. Secondo me resta una cosa da fare perché "moralmente giusta", anche se è come svuotare il mare con un cucchiaino.

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