mercoledì 20 marzo 2013

Verso Pasqua

Ieri sera mi è piaciuto particolarmente un passaggio esposto dal predicatore degli Esercizi Spirituali per gli adulti presso la mia parrocchia.

Padre Emilio stava commentando l'episodio della samaritana (Gv 4, 1-26), e nel suo commento ha parlato della nostra fissazione di doverci presentare davanti a Dio già mondi, già "a posto".
E' la stessa cosa che dice don Pierino quando stigmatizza la nostra pretesa di "salvarci da soli", con le nostre sole forze, senza l'intervento salvifico di Dio.
Questo approccio è sterile, perché salvarci da soli non è nelle nostre forze, nella nostra disponibilità, come non lo è essere perfetti: siamo peccatori, sempre esposti al fallimento.

Trovo una assonanza anche con le parole del Papa all'Angelus, quando ha ricordato che il Signore non si stanca mai di perdonarci, siamo noi che non dobbiamo stancarci di chiedere il perdono. Se ci stanchiamo ci faremo scoraggiare dalle nostre debolezze e imperfezioni, e non andremo da nessuna parte.

Mi sembra un buon viatico da ricordare in vista della Pasqua, la festa del perdono (la salvezza dell'uomo dai suoi peccati tramite la resurrezione dell'Uomo), specialmente per un perfezionista come me.

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