giovedì 29 novembre 2012

Primarie e vocazione minoritaria

Alla fine, dopo lunga riflessione, ho deciso di partecipare alle primarie del centrosinistra per votare Matteo Renzi.

Ci ho pensato su parecchio: come ho già scritto più volte, mi sentirei più affine a un centrodestra moderato. Peccato che il PD oggi agisca in regime praticamente di partito unico, nel senso che è l'unico partito presentabile, così fin dal 2007 ho preso a votare il centrosinistra, tanto era il rigetto per Berlusconi. Non so se questo valga per essere catalogato come "elettore di centrosinistra" e mi sono posto il problema della correttezza di una mia partecipazione alle primarie.
Poi mi sono letto il regolamento e il manifesto per il bene comune che avrei dovuto sottoscrivere al seggio, l'ho trovato così vago da essere in buona parte condivisibile, ed ho deciso che nulla ostava la mia uscita dal nicodemismo. Oggi, se per sperare di avere una scossa in Italia devo affidarmi a un po' di blairismo in salsa fiorentina, vada per Renzi (ho già scritto perché ho parecchi sospetti sull'operazione di Montezemolo).

Ora che sono arrivati i risultati definitivi ed è passato anche il confronto televisivo tra i due contendenti, azzardo qualche commento.

Intanto, non condivido l'euforia per la "partecipazione popolare", le "code ai seggi", l'"esercizio di democrazia". L'affluenza è stata la peggiore tra le varie primarie dal 2005 ad oggi, alla pari con le ultime (2009) che però erano solamente interne a un PD che aveva appena subito lo tsunami elettorale berlusconiano del 2008 e le dimissioni di Veltroni. Non si è quindi riusciti ad andare oltre il risultato di un solo partito non troppo in salute: se è un successo questo... Per me è stata una sorpresa: credevo che una vera competizione avrebbe attirato più elettori, considerata anche la notevole risonanza mediatica. Renzi è riuscito solo in parte a intercettare qualche voto antipolitico.

Come si sapeva, un'affluenza bassa ha favorito Bersani. Credo che Renzi si aspettasse di essere più vicino di almeno 2-3 punti percentuali. Il gap è ormai incolmabile: chiaro che Renzi cerchi di giocare la carta della riapertura delle liste, l'unica piccola possibilità che ha, ma non mi sembra corretto: le regole le conoscevano anche prima. Personalmente non le condivido, si è sottovalutato l'effetto trascinante del primo turno sull'interesse generale, ma ormai la situazione così è e così rimane. E Renzi sta un po' stufando con queste lamentele, con il mail bombing, con il vittimismo. (Poi anche Nico Stumpo è simpatico come una puntina da disegno nelle orecchie, e mi chiedo se non si poteva scegliere un responsabile delle primarie meno schierato).

Col senno di poi sarebbe stato meglio per tutti (Renzi e Bersani) non avere il ballottaggio, che sposta a sinistra il baricentro del PD: Bersani si vede "costretto" (non ne avrebbe bisogno, ma non si sfugge al gioco degli apparentamenti) a fare concessioni a Vendola.

Dopo il ballottaggio, mi aspetto che Renzi ammetta la sconfitta senza troppi piagnistei e faccia quello che ha promesso, anche ieri sera in diretta TV: torni a fare il sindaco di Firenze e sostenga Bersani per le successive elezioni. L'uscita di settimana scorsa sul "portare in Parlamento degli amici" si potrebbe configurare come sostegno ai candidati renziani alle primarie per i parlamentari, legittimo, spero non in altro. Qualsiasi altro atteggiamento mi deluderebbe molto.

Trovo comunque che i risultati siano preoccupanti per il PD: al calo di votanti riferiti al partito si affiancherà l'emorragia di una parte di voti renziani, quelli raccolti sull'onda dell'antipolitica e della rottamazione. Questi voti potrebbero confluire al MoVimento 5 stelle, per esempio. Io non capisco proprio l'elettorato del PD, che alla vocazione maggioritaria di Renzi pereferisce la vocazione minoritaria di Bersani, e che sceglie un programma più di "sinistra tradizionale" per poi avere la prospettiva di allearsi con l'Udc. Un conservatorismo rassicurante.
Personalmente, ieri sera mi è molto piaciuta la frase di Renzi sul Sud (che ha votato in massa Bersani): "Sono contento di perdere le primarie se il Sud non capisce che serve un cambio di mentalità". Parole sante. Non aver nulla da perdere dà il coraggio della verità.

I voti a Ospitaletto sono stati 603. In linea con l'affluenza regionale (4-5% della popolazione), ma per una maggioranza che solo un mese fa aveva sbancato mi aspettavo decisamente di più, anche solo per l'entusiasmo.

Saltando di palo in frasca, domenica ho dato i miei 2€ all'organizzazione, e l'ho fatto anche volentieri, non sono uno di quelli che sparano tout court sul finanziamento ai partiti e questa mi sembra una modalità molto trasparente.

Proprio perché lo sia fino in fondo però mi farebbe (farà?) piacere che il PD e gli altri partiti della coalizione (immagino che il ricavato sarà diviso in qualche modo con Sel, Api, Psi) pubblichino in maniera trasparente quanti soldi si sono raccolti (qualcuno lasciava più dei 2€ richiesti) e come sono stati distribuiti.
Tra l'altro, non capisco perché altri miei conoscenti che hanno votato in altri comuni hanno avuto una ricevuta per il loro contributo, mentre a me non è stato rilasciato nulla. Non bisognerebbe rilasciare qualcosa? In fondo penso che si configuri come "donazione"...

Nessun commento:

Posta un commento