giovedì 13 ottobre 2011

Bilanci bocciati

Ieri sera al Consiglio Comunale il sindaco ha respinto le accuse di immobilismo lanciate dalle minoranze mettendo in luce tanti piccoli interventi che magari non si vedono (tipo la gestione della commissione edilizia) ma ci sono; bene anche le notizie sul potenzimento del pattugliamento dei vigili. Interessante la comunicazione secondo cui il Comune continua la lotta agli "esportatori" di immondizia che da altri Comuni arrivano a sversarla da noi: Bordonaro ha detto che quest'estate c'è stato un notevole aggravio di spesa per smaltimento rifiuti rispetto all'anno scorso (mi è stata riportata da chi c'era la cifra di 25 mila € in più, mi pare troppo) e sono state elevate ben 140 contravvenzioni. Ciò vuol dire che il fenomeno è in crescita, quindi vale la pena di investire nel controllo e di valutare se - nel medio periodo - sia il caso di allinearsi ai paesi vicini nella modalità di raccolta.

Non ho condiviso invece il rimpallo di responsabilità sulla consegna dei lavori alle scuole medie, con Sarnico che ha rinfacciato all'opposizione di non avere fatti loro i lavori. Dal 16 maggio - proclamazione dell'elezione di Sarnico - al 10 settembre - apertura delle scuole - c'erano quasi quattro mesi: la responsabilità di finire i lavori in tempo è della nuova amministrazione, e quattro mesi erano sufficienti, coi tempi di oggi sui cantieri. Non è corretto stare a sindacare il perché e il percome delle scelte precedenti: oggi l'onere della prova spetta alla maggioranza.
Meno ancora ho trovato sensato il lamento sulle aste pubbliche andate deserte per le lottizzazioni di aree di proprietà comunale. La tesi del Sindaco è che Prandelli abbia "abituato bene" i costruttori, con pochi vincoli su volumetrie e possibilità di vendite (non sono un tecnico), mentre la nuova amministrazione avrebbe - se non ho capito male - rivisto questi vincoli, non trovando quindi acquirenti per lotti il cui introito è però vitale per i bilanci. Sono finora andate deserte due aste, di cui la seconda riconvocata con un taglio dei prezzi del 10%, e Sarnico lamenta che ora dovrà rivedere ulteriormente il prezzo e/o i vincoli di quelle aree.
A me, da ignorante, sembra ovvio che se vuoi vendere una cosa con più vincoli la stai rendendo meno appetibile  e devi abbassarne il prezzo. Non credo che l'amministrazione potesse aspettarsi altro: gli imprenditori non fanno beneficenza al Comune. Aggiungiamoci l'enorme mole di invenduto e la crisi economica, ed ecco perché le aste vanno deserte. Non credo che si possa dare la colpa a Prandelli...

Resta il fatto che non si può rinunciare a lottizzare quelle aree, i cui introiti sono necessari per i conti del Comune, sul cui controllo la nuova amministrazione ha messo le mani con attenzione in questi mesi.
E su questi Bordonaro ha mosso più d'un rilievo ai suoi predecessori, accusandoli di aver lasciato un buco, e annunciando denunce a carico di tutti coloro che erano coinvolti (almeno questo mi è stato riferito, io in quel momento non c'ero). Bene: si farà un po' di chiarezza.

In pratica è un po' come se la (nuova) maggioranza avesse bocciato il rendiconto del bilancio precedente. E' la stessa cosa che è accaduta in Parlamento.
La differenza sta nel fatto che in questo caso la maggioranza è effettivamente convinta che i conti siano sbagliati. In Parlamento le opposizioni sono convinte che il bilancio statale 2010 sia scritto male? Io credo di no.

Tertium non datur: un bilancio o è esatto o non lo è. Se è sbagliato va riscritto e rifatto approvare. Se non è sbagliato - e non credo che la minoranza parlamentare creda davvero che è sbagliato - è corretto votare contro a prescindere?
In questo caso il voto contrario ha fatto emergere tutte le debolezze della maggioranza, avendo quindi una ricaduta positiva. Ma non è comunque il contrario di quello che almeno io ho sempre sostenuto, ovvero che bisognerebbe valutare i provvedimenti per il loro contenuto e non per la provenienza?
Ora si suppone che il bilancio sia errato, meglio: il Parlamento della Repubblica così ha stabilito. Non so che scappatoia legale troveranno, non sono un leguleio. A logica mi sembra difficile semplicemente ripresentare il testo e dire "ok, abbiamo scherzato, riproviamo finché non ce la si fa": ne bis in idem, per continuare con il latinorum. Forse si potrà cambiare qualche virgola e ripresentare.

In definitiva, avrei preferito che la maggioranza andasse sotto su altri punti, sui quali ci fosse una effettiva differenza di visione con la minoranza. Per coerenza. Mi rendo conto che la necessità politica a volte fa abbassare la guardia rispetto alla coerenza. Questo è un esempio di compromesso con sè stessi.

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