giovedì 21 luglio 2011

Libri e biblioteche


Prima c'è stato Raffaele Costa, con L'Italia degli sprechi (1998) e L'Italia dei privilegi (2003).
Poi abbiamo avuto Rizzo e Stella, con La casta (2007) e i vari epigoni successivi.
In questi libri già c'era scritto tutto quanto il fantomatico Spider Truman va postando su Facebook in questi giorni e per il quale c'è tutto questo movimento (358.136 fan ad ora).
Questo dimostra che gli italiani leggono poco, visto che per accorgersi di cose note hanno avuto bisogno di sentirselo dire in féisbuc. Comunque meglio tardi che mai: in effetti finora si è forse sottovalutato che l'elemento di "popolarizzazione" della consapevolezza non può passare solo dalla carta stampata, che ha poco seguito.

Saltando di palo in frasca, pensando agli italiani che leggono poco (solo uno su cinque legge almeno tre libri all'anno), è un ritornello che sento da quando sono nato. Ricordo che alle medie, in un tema in cui dovevo descrivere un problema del mio paese, scrissi che ero stupito che gli ospitalettesi usassero poco la biblioteca: ero rimasto impressionato dal numero di prestiti secondo me basso. Beata ingenuità...
Mi incuriosirebbe capire quanti sono i prestiti per abitante oggi... magari indagherò.

Seguendo lo stream of consciousness di questa sera, a proposito di biblioteca: martedì c'è stata la prima serata di R...Estate in biblioteca, il classico ciclo di incontri estivi che si tengono in biblioteca (anche se martedì per motivi logistici lo spettacolo ha traslocato all'Oratorio).
Non c'è che dire: è proprio "cambiato il vento" a Ospitaletto, con uno spettacolo bello e ben pensato di cui non è sfuggita la matrice, visto l'esordio e la chiusura sulle note di Bella ciao. Al termine l'assessore - visibilmente emozionata - ha commentato: "Questa è la cultura che abbiamo in mente!".
Anche tra gli spettatori si è notato un bel ricambio di facce rispetto agli anni scorsi, a detta di chi ha sempre partecipato, con la giunta presente praticamente al completo.
Sarebbe un peccato se anche la cultura venisse interpretata con spirito di parte. In fondo lo spettacolo sarà pure stato orientato, ma era fatto bene e poteva interessare tutti.
E' anche vero che nelle sette edizioni precedenti non mi sembra di ricordare scelte particolarmente di parte. Visto che c'era praticamente un abbonamento con il prof. Manzoni, direi che i temi erano certamente meno "popolari". Un taglio diverso.

Sempre a proposito di R...Estate in biblioteca, ho notato che stavolta il programma è a firma di assessore e sindaco, mentre gli anni scorsi firmava il presidente della biblioteca. Probabilmente la questione è solo tecnica (la vecchia presidente ha esaurito il mandato, mentre non mi risulta che ci sia stata nessuna nuova nomina), ma io preferisco così: non ho mai compreso bene cosa c'entrasse la biblioteca con rassegne musicali o cinematografiche (quando sono state fatte) se non come location. Credo che sia più logica una firma diretta del Comune, senza passare per altri "tramiti".

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