domenica 7 settembre 2025

Un altro Eurobasket è andato

Ho appena finito di vedere la partita dell'Italbasket.
Niente da fare, solita eliminazione con onore, ma stavolta un turno prima del solito...
Si conferma che come al solito questa Italia arriva dove la porta Fontecchio, e Fontecchio non è una superstar. Lo scrissi quando sbagliò l'ultimo tiro con la Francia tre anni fa dopo averci trascinati fin là, lo ribadisco oggi*.
Oggi l'ha persa lui, non solo con quella vaccata finale cercando il fallo, anche con i due falli in attacco veramente idioti nel terzo quarto conditi da due tiri da tre assolutamente senza senso (e che non sono andati nemmeno vicini a entrare, ha scheggiato il ferro) presi quando la squadra aveva una specie di minimo momentum, il secondo sul -3 palla in mano nel quarto quarto.

La squadra è quella che è. Niang tanta roba, si sono viste delle ingenuità ma è già oggi un fattore e ha un potenziale fenomenale, speriamo che non lo rovinino pompandolo di muscoli e gonfiandolo quando fra un paio d'anni varcherà l'oceano.
Melli alla frutta*, ha ricordato il Datome degli ultimi due anni. Oggi Thompson* molto male, sarebbe servito come l'aria in una giornata in cui Spissu e Pajola sono stati sul loro livello normale senza eroismi. Pajola è veramente a livello Rodman, ok la difesa ma in attacco non può essere che gli avversari possano "battezzare" così un esterno nel basket del 2025.
Gallinari oggi ha fatto pure troppo di puro mestiere ma anche lui è evidentemente ai saluti.

Siamo davanti a un cambio generazionale, "fortuna" che gli Europei sono fra 4 anni perché ora come ora, tolto il citato Niang, quelli già pronti e già in squadra non sono all'altezza di Melli e Gallinari di 2/3 anni fa, bisogna che venga su qualcuno nel prossimo paio d'anni che per ora non è in squadra, speriamo sbocci qualcuno dell'U20 ma i prossimi 2/3 anni li vedo peggiori degli scorsi 4/5. Io continuo a rimpiangere Banchero*, mannaggia al Covid. Comunque Diouf è affidabile, più dei centri della Nazionale post Chiacig/Marconato*, nel pitturato ci sa stare, ma non può trascinare lui la squadra.

Doncic, che dire. Non credo che si potesse davvero limitare, nella prima metà partita segnavano pure i compagni da fuori quindi anche raddoppiarlo o triplicarlo era un rischio. Nel quarto quarto con la Slovenia completamente bloccata han cominciato a raddoppiare, qualcosa s'è visto, ma resto dell'idea che si potesse fare pochissimo. Piuttosto dall'altro lato, non difende mai mai mai, forse attaccarlo in 1vs1 poteva essere una opzione, l'abbiamo fatto pochissimo.

Su Pozzecco non ho ancora un giudizio, e ormai non lo avrò. Questa squadra ha fatto quel che poteva fare, sostanzialmente. Sia qui che al Mondiale si sono vinte le partite che si dovevano vincere (Cipro, Bosnia, Georgia) e pure una di più (Spagna stavolta, Serbia al mondiale). La squadra non molla mai, se la gioca con tutte, fa giocare male gli altri, tiene sempre le partite vive, ma alla fine non ha talento per spuntarla con le squadre forti.
L'altra volta* ricordavo che noi si perde sempre ai quarti di finale. E' un difetto, sì, perché vuol dire che non riesce mai lo spunto per fare la partita eccezionale. Ma se invece la squadra già per arrivare a quei quarti di finale avesse già giocato prima partite eccezionali per il suo livello? Non lo sapremo mai.

* ho riletto quel vecchio post, devo dire che tante valutazioni le riconfermo: Melli che sarebbe invecchiato, l'incapacità di trovare naturalizzati decenti, quanto sarebbe servito Banchero e - unica nota positiva - forse finalmente abbiamo superato il momento Tessitori sotto.

venerdì 22 agosto 2025

Intitolazioni

Mi ero perso la piccola polemica tra provincia e Comune sull'intitolazione di spazi a Sergio Ramelli.

Il sindaco Trecani si è espressa in consiglio comunale a marzo dicendo 

non riteniamo opportuno intitolare piazze o quant'altro a singole vittime, di qualsiasi sensibilità politica, al fine di evitare precedenti con richieste simili avanzate da qualsiasi parte politica

e ha coerentemente mantenuto il suo atteggiamento contrario anche in Provincia.

Non capisco bene come si coniughi la posizione espressa con l'intitolazione di un parco a Norma Cossetto, effettuata da questa maggioranza.

Sarà un bel giorno quando potremo intitolare qualcosa congiuntamente a Sergio Ramelli e Fausto e Iaio. Uscendo dalla situazione di personalizzazione, e avvicinandosi a una riflessione sulle vittime innocenti della violenza politica.

Ampliando il discorso, il problema (uno dei problemi, diciamo) della politica moderna, non solo a Ospitaletto né solo in Italia, ovviamente, è la completa delegittimazione tra controparti. Si finisce a piantare bandierine. 

giovedì 31 luglio 2025

Brave ragazze, giocate a calcio

Ho visto parecchi spezzoni degli europei femminili di calcio.

Sono piacevolmente stupito dal livello delle partite. Probabilmente - come anche nel maschile - il livello degli europei è superiore a quello medio dei mondiali, ma mi pare che il livello sia cresciuto molto già rispetto a 5 o 6 anni fa (con l'eccezione dei calci di rigore, ne sbagliano veramente tantissimi). Buona prestazione delle ragazze, non eccezionale ma hanno fatto quel che dovevano nel girone (favorite dall'aver incontrato la Spagna all'ultima partita) e poi si sono superate con la Norvegia.

Se devo dire, ho trovato invece un po' stonato il "dopo", con l'invito da Mattarella.
Cito dal suo discorso

Dalla preistoria è sempre stata più difficile per le donne ogni cosa.
Si sta superando, fortunatamente, questa condizione. Ma c’è ancora strada da fare e questo è importante, perché lo sport serve anche a questo 

Mi pare che il calcio femminile sia caricato di significati extrasportivi che per altri sport non vedo. Un mese fa le ragazze del basket avevano conquistato uno storico, bellissimo terzo posto, con 5 partite vinte e una persa all'ultimo tiro, la più incredibile di tutte. Che io sappia non furono invitate al Quirinale*.

Non credo si faccia un piacere al calcio femminile con il farne una bandiera ideologica 

* AGGIORNAMENTO 16 SETTEMBRE: diamo a Mattarella quel che è di Mattarella: le ragazze sono state ieri al Quirinale.

venerdì 27 giugno 2025

Lisander sul conservatorismo

Segnalo questo scambio su Lisander, contenitore che non conoscevo.

A Danilo Breschi che scrive di conservatorismo, risponde Flavio Felice.

Volevo citare dei tratti, ma non riesco nemmeno a sceglierli. Lettura molto interessante. 

lunedì 23 giugno 2025

Germani Brescia seconda, e va benissimo così

Solo due brevi parole per la Germani Brescia.

Dopo il capolavoro in semifinale con Trapani, la finale è andata com'è andata. Milano e Bologna sono di un altro pianeta,  qualche volta capita che siano dallo stesso lato del tabellone, bisogna essere bravi a infilarsi in quel caso, ad approfittare dell'occasione. Missione compiuta.

Si poteva vincere gara 1, ma l'effetto sarebbe stato solo perdere in 4 invece che in 3 partite. Lo abbiamo già visto qualche anno fa, in semifinale contro Milano, battuta in gara 1 al Forum e poi venuta a vincere due volte a Brescia. Certo, sarebbe stata una festa avere due partite di finale in casa.

I giocatori, nbravi tutti. Purtroppo c'è un motivo se non giocano in squadre di Eurolega, ma hanno fatto il meglio. Da ex lungo, Miro Bilan è stato davvero fantastico, un'enciclopedia di pallacanestro. Bella anche la festa in piazza dopo la finale, con i giocatori in mezzo alla gente, alle famiglie, ai bambini.

 

martedì 3 giugno 2025

Che bel Giro!

Che gran Giro d'Italia che è uscito fuori quest'anno, senza le stelle al via!

Praticamente nessuna tappa deludente, praticamente solo quella aostana di Champoluc, compensata da un finale spettacolare, due ore in punta di sedia a vedere cosa succedeva. Merito di Yates, sono contento per lui, e demerito di Del Toro e dell'ammiraglia UAE che hanno buttato via il primo posto praticamente rinunciando a provarci, in modo stranissimo. Avevano cominciato a perdere la corsa quando hanno lasciato (loro e la EF, ma la maglia rosa l'avevano loro) Van Aert a 10 minuti, aprendo la possibilità che potesse scollinare il Finestre prima del gruppo. Con un uomo a testa a tirare il gruppo avrebbero potuto tenere la fuga a 5 minuti e avere Van Aert riassorbito in salita. Ma poi, quando vedi Yates guadagnare un minuto, e poi andare in maglia virtuale, perché non reagire? Il ciclismo è bello anche per questi momenti.

Alcuni appunti sparsi. Sorpresa positiva l'Astana, che bravo Scaroni! Si è visto il crescendo di forma, è partito in sordina ma la seconda metà l'ha fatta sempre davanti. Lidl-Trek oltre le aspettative già alte, hanno vinto tappe con 3 corridori diversi nonostante il forfait di Ciccone dopo Gorizia.
Molto deludenti Q35 (Pidcock insufficiente), Soudal (va bene che Landa è caduto, ma Maigner e tutti quelli che non erano Garofoli trasparenti), Decathlon tranne un ottimo Proudhomme (bel futuro, deve decidere se diventare un gregario alla Majka o uno scalatore da fuga/pois alla Ciccone o Barguil) controbilanciato da un Sam Bennett assolutamente impresentabile. Pure Polti tradita da Piganzoli.
Ineos ha raccolto secondo me meno del seminato. Premio Fantomas a Rubio ottavo alla fine. Storer decimo come lo scorso anno ma stavolta dopo il Tour of the Alps ci si aspettava tutti di più.

sabato 31 maggio 2025

Verso il referendum sulla cittadinanza

Torniamo sul quinto referendum, quello sulla cittadinanza. Ne sento parlare poco, rispetto a quello che mi sarei aspettato. Mi sarei aspettato che il dibattito si sarebbe concentrato più che altro su questo quesito, invece mi pare che si parli di tutti più o meno allo stesso modo. Forse è dovuto al fatto che la forza trascinante è la CGIL.

Nel merito, è il quesito più semplice e comprensibile di tutti: ridurre da 10 a 5 anni il tempo di residenza minimo per poter richiedere la cittadinanza.

Se dovessi giudicare nell’empireo, cinque anni da quando si mette piede in Italia mi sembrerebbero pochi. Si obietta che in realtà ci sono i tempi biblici della burocrazia italiana, che fanno sì che una domanda venga evasa in tre o quattro anni, perciò quando si dice cinque in pratica diventano almeno otto. Ma sempre dall’empireo potrei ribattere che la legge modificata dal referendum direbbe cinque e non otto, e se domani si risolvessero i problemi burocratici (…) qualcuno potrebbe avere la cittadinanza dopo cinque anni e un giorno.
Al di là della evidente impossibilità di questo discorso puramente ipotetico, al nostro Candide che vive nell’empireo si può ribattere che in realtà i cinque anni sono solo uno dei molti requisiti per la cittadinanza: ci sono anche la fedina penale pulita, propria e dei famigliari, la conoscenza della lingua (il livello B1 è tale che metterebbe in difficoltà anche un buon numero di autoctoni…), la residenza certificata e continuativa, la capacità contributiva, oltre alle spese vive della pratica che fanno da barriera d’ingresso. Considerando che in giro per l’Europa 10 anni sono sostanzialmente una eccezione (come noi tra i grandi e medi Paesi occidentali solo la Spagna richiede una attesa così lunga, in mezzo a molte leggi da 5/6 anni) io non vedo ostacoli.

L’unica controindicazione che mi sovviene, che però più che una obiezione è una specie di ricatto, è che il requisito di fedina penale pulita da parte dei familiari conviventi è una possibile arma di pressione quando le seconde generazioni danno problemi, cosa che statisticamente (vedi anche la Francia) succede piuttosto di frequente. Un ragazzo problematico viene magari tenuto a bada (o spedito dagli zii d’origine) se rischia di mettere a repentaglio la richiesta di cittadinanza; una volta arrivata la carta d’identità questo mezzo di pressione viene meno. Ma, come scrivevo, si tratta di una specie di ricatto.

Due osservazioni più generali. La prima: qualche tempo fa la Corte Europea di Giustizia ha condannato Malta per la “vendita” di passaporti maltesi, sostenendo che "Una siffatta prassi non consente di accertare il necessario vincolo di solidarietà e di lealtà tra uno Stato membro e i suoi cittadini. Questa sentenza sembra suggerire che la cittadinanza va “meritata” e che criteri troppo laschi non sono accettabili nell’UE. Non credo che sia decisamente il caso dei cinque anni di cui parla il referendum, visto che è la stessa norma presenta in molti altri Stati, ma è una impostazione interessante.

Secondo me tutta questa attenzione e cautela è data dalla “definitività” della attribuzione di cittadinanza, che una volta data non si può togliere (se non in casi estremamente eccezionali). E vengo alla seconda osservazione: secondo me bisognerebbe dare molto più peso alla residenza che non alla cittadinanza. Come se fosse una specie di “cittadinanza a tempo”: per il principio no taxation without representation, dopo un certo tempo in cui vivo e pago le tasse in un posto dovrei votare lì, come anche (cose che succede già) usufruire lì di sanità e servizi pubblici. Allo stesso modo, se da un po’ non vivo in Italia potrei anche perdere il diritto di votare qui, per recuperarlo quando torno. Insomma, ci dovrebbe essere meno differenza tra cittadini e non cittadini nella vita di tutti i giorni. Più residenza, meno cittadinanza!