Riprendo il tema dell'ultimo post, il ruolo del "vecchio" e "nuovo" PD, in rapporto al ruolo politico dei cattolici. Anche in questo caso, per una vera interlocuzione non basta cambiare nome: segnalo questo intervento di Alessandro Risso.
Eventuali cambiamenti del PD aprono prospettive per i cattolici in due direzioni: 1) il nuovo PD abbandonerà la linea dell'individualismo spinto che ha minato il discorso sui "diritti civili", come sembra suggerire Orlando nell'intervento citato? Allora ci potrebbe essere spazio per un'interlocuzione; 2) il nuovo PD diventerà il nuovo PCI/PDS/DS, come area di riferimento, rinunciando al tentativo di fusione con l'area popolare? Allora lo spazio al centro di cui parlavo la volta scorsa potrebbe interessare non solo Renzi, ma anche i cattolici riorganizzati.
In questa seconda possibilità - che secondo me è più concreta, e continuo a non capire perché Zingaretti debba fare un tale regalo a Renzi - il tema sarebbe: questi promotori di un "soggetto politico nuovo d'area popolare", come si pongono rispetto a Italia Viva?
E qui ritorna un vecchio tema, a cui forse avevo già accennato: Renzi è un alieno rispetto ai cattolici in politica. L'area ecclesiastica non è riuscita a inquadrarlo in nessun modo. Un corpo estraneo, non nel senso di "avversario" o di "alterità", proprio nel senso di non comprensione, come cercare di leggere un VHS con un lettore DVD.
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