lunedì 27 ottobre 2025

Cinque allenatori in tre anni

Metto giù alcuni pensieri sparsi sulla reggenza di Igor Tudor alla Juve.
Lo scorso anno, quando c'era da sostituire Motta, ero stato d'accordo con la scelta. Serviva un allenatore con un minimo di polso per una squadra che aveva perso fiducia nel tecnico e che doveva essere portata a fine stagione col "pilota automatico" raggiungendo il quarto posto (Motta lasciò dopo due sconfitte a -1 dal quarto posto, la situazione non era naufragata).

Però la carriera di Tudor dice che se è un allenatore buono per subentri e "scosse", d'altra parte ha una storia di esoneri e rapporti che si deteriorano rapidamente con l'ambiente.
Grazie tante per il traghettamento, ma tanti saluti: Tudor aveva anche il vantaggio di accettare un contratto solo fino a fine stagione, sarebbe stato il caso di organizzarsi fin da aprile per lavorare a un profilo nuovo. Un Gasperini che va alla Roma secondo me sarebbe venuto di corsa a Torino, se fosse stato contattato per tempo.
Invece la dirigenza non c'era (causa cacciata di Giuntoli) e Comolli arrivò tardi. Anche senza dar credito alla imbarazzante versione di Sabatini sul loro contatto, diamo per buono che ormai era troppo tardi. Anni fa Marotta orfano di Conte scippò Simone Inzaghi alla Lazio, dove aveva già annunciato il prolungamento del contratto ed era lì con la penna pronto a firmare, ma diciamo pure che Gasperini pur non avendo firmato non voleva tornare indietro sulla parola data a Ranieri.
Alla Juventus restò Tudor. Non bene, ma tant'è.

La squadra non mi sembra peggiorata rispetto allo scorso anno. Dietro purtroppo è venuto a mancare Bremer, come lo scorso anno, davanti c'è più scelta.
Purtroppo è rimasto sul groppone lo stipendio di Vlahovic che si trova a essere l'unica punta. David aveva cominciato in modo promettente ma mi sembra infilato in una spirale nera di sfiducia e errori grotteschi, ancora vorrei non darlo per perso perché siamo ancora a ottobre ma ora sta a lui essere un po' forte di testa. Certo lui e Openda sembrano seconde punte, e l'unica punta è ancora Vlahovic; ma se gioca il serbo con David/Openda poi non reggiamo anche Yldiz... squadra male assortita, ma non peggiore dello scorso anno.
Tudor ha messo in campo moduli e uomini molto variabili, senza trovare nessuna quadra. Purtroppo però non è che ci si potesse aspettare molto di diverso: non è che le sue squadre abbiano mai mostrato un "marchio" di gioco ben preciso.

Adesso è arrivato l'esonero. Giusto prima di un turno infrasettimanale, cosa che non succede quasi mai, e senza un nome pronto. Elementi che secondo me dicono ancora della insipienza dirigenziale.
Ci sarà l'interregno di Brambilla, nel mentre circoleranno indiscrezioni varie. Mancini, Spalletti, Palladino. E la dirigenza internazionale potrebbe pure finire per pescare uno straniero da qualche campionato estero, ripetendo gli errori fatti dal Milan con Fonseca e Conceicao, o dal Napoli con Garcia. Sono molto sollevato che Mourinho sia già accasato.

A questo punto il mio preferito sarebbe Palladino.
Forse in estate sarebbe stato una scelta rischiosa, sarebbe arrivato come un "nuovo Motta", il giovane "giochista", ma dopo essersi lasciato male con la Fiorentina (in modo inspiegabile, ha fatto meglio di entrambe le annate di Italiano). Troppe aspettative.
Se subentra a un esonero le aspettative sono per forza di cose più basse, dovrà "solo" dare fiducia e magari un paio di concetti di gioco riconoscibili a cui aggrapparsi. Secondo me potrebbe tranquillamente arrivare quarto, e sarebbe probabilmente l'unico con cui, se la scommessa andasse bene, si potrebbe aprire un nuovo ciclo. Gli altri (Mancini, Spalletti) sono ormai attempati e probabilmente hanno dato già il meglio, oltre a essersi costruiti un ego ormai troppo grande.

Si dirà: ma la squadra è quella che è.
Sì, non è una squadra da scudetto, ma è una squadra che arriva regolarmente tra le prime quattro. Secondo me con 2/3 innesti indovinati nei prossimi due anni potrebbe tornare a lottare per lo scudetto. Secondo me non è una squadra da rifare da capo, in cui vanno cambiati 7/8 giocatori. Ci sono buoni giocatori ma hanno bisogno di qualcuno a trascinare (il capitano oggi è Locatelli...) e a dare forza.
In questo contesto secondo me un allenatore che crei fiducia e automatismi su cui innestare qualcuno potrebbe davvero aprire un ciclo.
Nella più rosea delle previsioni, ovviamente.
Ma è una cosa che di Tudor non avrei detto comunque.

giovedì 23 ottobre 2025

Pensieri sparsi sull'astensionismo

Le elezioni regionali in Toscana, qualche tempo fa, hanno visto un'affluenza del 48%.
Bassissima, e non è certo una novità: poco tempo prima, Marche e Calabria hanno fatto registrare rispettivamente 50% e 43%.
Vero che in Toscana e Calabria si sapeva già il vincitore, come in Veneto tra poco; ma nelle Marche no, e l'ordine di grandezza è lo stesso. 
Tra l'altro non è che si vota solo il presidente, ci sono anche altre questioni affidate all'elettore. Puoi votare il partito, puoi scegliere il consigliere con le preferenze.
 
Cosa vuol dire questa rinuncia totale a esprimersi?
Che quello che conta è la faccia del presidente e tutto il resto non conta nulla, una volta che so che tanto sarà Giani o Occhiuto non mi interessa altro? Un effetto quindi della personalizzazione della politica in queste cariche monocratiche?
Che non mi interessa nemmeno chi è il presidente, ché tanto sono tutti uguali?

A me pare una cosa un po' incomprensibile e un po' potenzialmente pericolosa.
Incomprensibile perché comunque lo sforzo richiesto per recarsi a votare è veramente basso, io per quanto sia poco importante (?) la decisione da prendere non trovo sensato rinunciarci.
Potenzialmente pericolosa per alcuni motivi:
1) perché a questo punto si apre la strada al fatto che gruppi piccoli ma motivati diventino molto influenti (a pensar male, ad esempio, nelle zone di mafia);
2) perché con affluenze basse non vince chi convince gli elettori altrui, ma chi riesce a mobilitare i propri perdendo meno nell'astensione, e questo contribuisce a degradare il dibattito pubblico che non deve inseguire l'altro ma alzare i toni in una "chiamata alle armi";
3) perché se finisce tutto in una melassa indistinguibile - sia nelle regioni dove vince la destra sia in quelle dove vince la sinistra, tra l'altro -, se è completamente persa la fiducia che votare A o B faccia una qualche differenza, allora credo che si abbassino anche gli anticorpi il giorno che A e/o B dovessero porre in atto politiche pericolose e financo antidemocratiche.