Detto che credevo che il ricorso fosse già stato presentato da tempo, quando ho sentito il servizio su Teletutto è stato riportato che il ricorso verterebbe su due questioni.
Una è che la Giudici non avrebbe potuto fare ricorso al TAR in quanto parte in causa. Questa mi sembra una scusa risibile: adire alle vie giudiziarie mi sembra un diritto personale che va oltre questa obiezione; inoltre non sposterebbe di molto il problema, visto che chiunque non sia lei potrebbe allora fare nuovamente ricorso. Questo argomento, comunque, non l'ho più sentito citare, quindi può anche essere che non sia vero, o sia marginale.
Il motivo principale del ricorso al Consiglio di Stato sarebbe invece che le firme non sarebbero state raccolte a Ospitaletto, ma a Lumezzane, dove quindi il consigliere leghista Festa (al centro del primo ricorso della Giudici) aveva corretta giurisdizione per autenticarle. Questa versione è riportata anche qui.
Lì per lì, alla fine del servizio di Teletutto, rimasi basito. Cioè, com'è possibile? Si vorrebbe sostenere che due autobus di cittadini ospitalettesi (le cento firme per la lista devono essere di cittadini del Comune per cui si vota) sarebbero andati a firmare in territorio di Lumezzane? E' una palese assurdità, lo sanno tutti che non è così, non può essere vero. Come osservano anche nel commento linkato sopra, basta chiedere a qualcuno dei firmatari com'è andata.
Poi, ragionandoci, credo di aver capito l'arzigogolo giuridico che sta dietro a questa posizione.
Il ricorso al TAR della Giudici, come si leggeva bene anche nella sentenza, non contestava la veridicità o meno delle firme o della loro autenticazione (che deve avvenire sempre all'atto dell'apposizione della firma, cosa che sembra impossibile che sia avvenuta): per contestare queste cose sarebbe stata necessaria una denuncia per falso, con un iter più lungo e complesso. La Giudici ha preferito puntare sull'irregolarità formale della non competenza territoriale dell'autenticatore, per cui non serve la denuncia. Questo pur sapendo che anche la raccolta e - soprattutto - l'autenticazione delle firme è stata probabilmente messa in atto con metodi discutibili.
Il ricorso di Sarnico gioca sul fatto che sui fogli delle firme, che devono riportare luogo e data di raccolta, ci sarebbe scritto "Lumezzane". In pratica quei fogli, così per come sono stati compilati, attesterebbero che 100 cittadini ospitalettesi avrebbero firmato davanti al consigliere lumezzanese Giorgio Festa in località Lumezzane (quindi nella sua giurisdizione). Il controricorso, così come il ricorso iniziale, non valuta se tutto ciò sia vero (cosa che evidentemente non è), ma si concentra sull'aspetto formale: si sostiene che per quello che c'è scritto, il problema sollevato dalla Giudici non sussiste.
Ecco, io credo che un ricorso così ce lo si poteva risparmiare, per almeno tre motivi.
Avvocati di Forza Nuova?
Intanto, la posizione di Sarnico è stata finora quella di dichiararsi estraneo alla vicenda, vittima di un ricorso del Pdl su un errore di Forza Nuova. Così facendo, e sostenendo la tesi della valida presentazione delle firme, la lista insieme per Ospitaletto si schiera dalla parte di Forza Nuova, di cui si mette a fare il difensore d'ufficio. Un ricorso con dei contenuti così è presentato praticamente "in vece loro", e dà l'idea che si abbia paura del voto dei cittadini, che si vuole evitare ad ogni costo.
Non finisce qui
Inoltre, anche ammettendo che la procedura usata non presenti errore formale di giurisdizione, e che quindi la decisione del TAR possa essere annullata, la vicenda potrebbe non essere chiusa qui. Visto che si sarebbe valutata solo la forma, e non la veridicità dell'autenticazione, per la Giudici si aprirebbe la strada di una denuncia per falso, contestando il merito e non solo il metodo, e si rischierebbe di ritrovarsi nella stessa situazione, solo avendo perso altri mesi. Visto che una delle preoccupazioni di Sarnico è sempre stata (giustamente) quella di evitare perdite di tempo, non mi sembrerebbe una gran prospettiva.
Certo, per la Giudici si aprirebbe un problema politico: dal Pdl dovrebbe partire una denuncia a un consigliere degli (ex?) alleati leghisti, quindi o rinuncia alla denuncia e si dà per vinta, o affronta dei problemi di alleanze. Spero (e credo) però che non si sia fatto un calcolo di convenienza di tanta grettezza, nel valutare il ricorso.
In realtà non so se c'é un limite di tempo per contestare un risultato elettorale. Se così fosse, forse l'obiettivo di un ricorso sul lato formale sarebbe che se questo passasse non sarebbe più possibile procedere da parte della Giudici, nemmeno con denuncia. Certo anche così non sarebbe una gran bella figura: rimarrebbe sempre l'ombra del sospetto di un'elezione irregolare, sanata con una "prescrizione".
Alla faccia della verità
Infine, quello che mi dà più fastidio è il fatto che la verità dei fatti sia considerata ininfluente in questo controricorso. E' una impostazione da azzeccagarbugli, che trascura completamente il fatto che le firme siano state raccolte ed autenticate in modo regolare o meno. E leggendo le norme sulla raccolta delle stesse, che dicono che l'autenticatore deve essere presente a ogni singola sottoscrizione, e ricordando i gazebo della raccolta, ci sono pochi dubbi sul fatto che non tutto sia stato a norma di legge. Forza Nuova stessa, che io sappia, non ha negato l'irregolarità, puntando il dito sui consiglieri locali che non hanno voluto autenticare le firme. Questo però si fa finta di non saperlo, e si cerca il cavillo per far annullare la decisione del TAR. Si guarda al dito e non si vede la luna, per tornaconto politico.
Mi rendo conto che un ricorso era da presentare, per non dare l'impressione d'inerzia, ma io l'avri impostato in maniera completamente diversa, cercando di sostenere l'irrilevanza della questione firme sul'esito effettivo della votazione e soprattutto il fatto che i voti presi da Forza Nuova potrebbero essere interpretati come una "sanatoria" della mancata autenticazione delle loro firme, che erano comunque presenti. Un'impostazione che non neghi l'errore, quindi, ma che lo renda irrilevante.
Se - sentiti i legali - un approccio simile non fosse risultato sostenibile, forse sarebbe stato meglio rinunciare al tentativo.
In quel caso, avrei gradito una posizione di questo tipo: "Noi siamo contrari all'annullamento delle elezioni, che abbiamo vinto regolarmente e con merito. Pur non essendo d'accordo, accettiamo la decisione del TAR e auspichiamo che si svolgano il più rapidamente possibile le nuove elezioni. E' anche nel nostro interesse infatti che si gareggi nel massimo della legalità e della trasparenza, vogliamo vincere - come già abbiamo fatto - senza che ci possa essere il minimo dubbio e il prima possibile, per riprendere il cammino interrotto non per colpe nostre, e non abbiamo certo paura di tornare a votare".
Mi dicono gli esperti che il controricorso ha poche possibilità di successo, quindi conservo la speranza di sentire queste parole a partire dal 15 febbraio. Comunque sembra che anche la lista Insieme per Ospitaletto dia per scontate le nuove elezioni, visti i volantini e visto che Ospitaletto.org (il cui direttore appartiene alla lista) è già in campagna elettorale.
Una campagna elettorale che hanno il vantaggio di affrontare per primi, visto che Lega e Pdl devono aspettare il pronunciamento sull'immutabilità o meno delle liste per valutare candidati e alleanze.
Per conto mio, credo che voterò Sarnico: io infatti sono sempre stato convinto che il voto abbia sanato qualitativamente tutte le questioni formali, e che la maggioranza uscita dalle elezioni abbia il diritto di essere messa alla prova. Ho quindi sempre pensato, fin da quando si seppe della presentazione del ricorso della Giudici al TAR, che in caso di ripetizione delle elezioni avrei votato per il sindaco eletto - secondo me - legittimamente.
Spero che non mi si diano altri motivi per dubitare...
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