(continua da qui)
E qui mi inserisco per alcune riflessioni più generali.
Prima
delle elezioni, pensavo che un elemento di debolezza per la lista
Trecani fosse quello di avere una base solida (Ospilab) ma un contorno
di persone che si sono viste poco per cinque anni. Ma questa base
solida, con l'aggiunta di alcune persone molto conosciute (i risultati
di Bersini e Antonelli parlano da soli) è stata super premiata.
La
lista Radici ha avuto più preferenze totali, che sono arrivate anche dai
meno preferenziati, ma meno nelle prime 5 candidature. Una lista più
completa, ma meno candidati forti?
La presenza di giovani
nella lista Radici non ha portato i frutti sperati. Buoni risultati di
Burato, Facchi e Cugola, ma forse ne sarebbero bastati due, come fu
cinque anni fa con Burato e Ghiglia, entrambi eletti.
La lista Radici aveva forse anche meno varietà: non c'erano commercianti, non c'erano personaggi legati allo sport (mentre Trecani ha candidato Maranza e Torri), in generale quasi tutta la lista - specialmente nelle persone che poi hanno portato il grosso delle preferenze - pescava da un ambito validissimo ma limitato, quello che gira attorno alla parrocchia.
Inoltre sono
venuti meno dei grossi pacchetti di preferenze in Reboldi e Boragini.
Parlando di Boragini e di donne,
e ricordando quanto detto sopra, probabilmente un elemento di debolezza
è stato il fatto che le donne che erano in lista la scorsa volta non si
siano ripresentate, con l'eccezione di Chiara Raza che ha fatto il
pieno di preferenze.
Chiara Raza, appunto. Con lei si è un po'
ripetuto quello che era successo cinque anni fa a parti invertite: già
cinque anni fa si vociferò della candidatura Trecani, si scelse
Prandelli, Trecani fu la più votata nella sconfitta. Cinque anni fa
arrivò un segnale forte su chi doveva essere il candidato sindaco.
Magari sarà così anche questa volta. Tra l'altro Raza rispetto al pur
ottimo Radici ha avuto un ruolo pubblico più visibile: l'assessore alla
cultura è presente a conferenze, inaugurazioni, a scuola, mentre
giocoforza un urbanista incontra meno persone.
Ma al di là di
tutte queste osservazioni, ragionamenti, di tutti questi se e ma, resta
un risultato molto netto e inaspettato in queste dimensioni.
Io resto
dell'idea che Ospitaletto non sia un paese male amministrato, e mi pare
- per quel che ho sentito in campagna elettorale - che neppure Trecani
la pensi così: la posizione è che si può fare meglio, non che si sono
fatti disastri.
Semplicemente, la voglia di cambiare facce di
cui avevo accennato nello scorso intervento era forte, più forte delle
altre considerazioni. Probabilmente queste elezioni sarebbero andate
così anche con qualche faccia diversa nelle liste. Non fare neppure
discorsi di campagna elettorale giusta o sbagliata. Più d'uno, sia prima
che dopo, mi ha detto che era stufo di avere Taini a comandare,
nonostante i suoi sondaggi. Evidentemente un cambio era nelle cose,
magari si poteva arrivare a una differenza di due-trecento voti invece
di cinquecento, ma non sarebbe cambiato il risultato.
Buon lavoro all'amministrazione.
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