In questi giorni c'è qualche polemica per l'affermazione del prof. Orsini, personaggio da talk show assurto a una certa fama in questo periodo di guerra , secondo cui il suo nonno sotto Mussolini ebbe un'infanzia felice.
Al di là dell'evidente boutade di un personaggio in cerca di facile fama e invitato all'uopo in vari programmi, bisogna stare attenti quando si dipingono le dittature come una specie di babau per spaventare i bambini, come un male assoluto e "totalitarista", per usare un termine che calza a pennello.
Molte
dittature sono effettivamente posti in cui c'è una maggioranza delle
persone che sta tutto sommato bene, ma a patto di mantenere un basso
profilo, farsi i fatti propri e stare allineati ai desiderata del
potere.
Le dittaure si distinguono per le libertà civili e politiche (separazione
dei poteri, pluralismo, associazione. informazione eccetera), ma io ci credo che
sotto Hitler o Pinochet o Mussolini ci fosse un sacco di gente che si
trovava tutto sommato bene, magari anche la maggioranza.
Ma è soprattutto il trattamento delle minoranze (oppositori politici o minoranze etniche-razziali ecc.) che qualifica un regime.
A questo proposito, sempre da leggere Ursula Le Guin e la sua novella Quelli che si allontanano da Omelas.
Si potrebbe obiettare che Mussolini e Hitler hanno imbarcato Italia e Germania in una guerra devastante, e il nonno di Orsini dovrebbe tenerne conto. E' vero, verissimo; però bisogna porre attenzione anche nel fare una simile osservazione. Si correrebbe il rischio di implicare che l'unico problema delle dittature sono le guerre.
Invece la guerra è un grosso problema, ma non tutte le guerre sono fatte da dittature (USA e Israele ne fanno), né tutte le dittature finiscono in guerre (Pinochet, Salazar, Franco dopo la guerra con cui prese il potere, Ceausescu...).
Si può però dire che statisticamente i regimi autoritari e dittatoriali sono più inclini a fare le guerre, perché la "postura" autoritaria è spesso militarista e guerrafondaia e perché se non rispettano la legalità e i diritti in patria è facile che non rispettino neppure quelli internazionali.
Inoltre le dittature, che magari nel breve termine possono "funzionare" per qualcuno, a lungo andare sono inefficienti e richiedono un passaggio alla democrazia (il percorso migliore in questo senso è probabilmente quello sudcoreano, ma anche in Portogallo è andata più o meno così).
Quindi le dittature sono un grosso problema di per sé, indipendentemente dal fatto che portino la guerra o che qualche singolo nonno, o pesino una maggioranza, ci si trovasse bene.
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