Alla fine ho votato No.
Ho deciso tra sabato e domenica, con un criterio diverso da quello che avevo pensato in precedenza: ho pensato a lungo termine.
Nel breve termine avrei preferito il sì, ci sarebbero stati certamente alcuni vantaggi (ed è per questo che sto odiando ciò che succede in queste ore). Ma sarebbero stati di corto respiro.
Nel lungo periodo, ho pensato che la riforma va in direzione di una società più centralizzata e più "disintermediata". Secondo me non è la direzione giusta, anche per il percorso educativo che sto compiendo per me e per gli altri che incontro con la pastorale sociale.
Se sul centralismo avevo già i miei dubbi prima, ho realizzato che la riforma così concepita del bicameralismo perfetto andava nella direzione di una diminuzione dei corpi intermedi (Senato, diminuzione del ruolo dei partiti in relazione agli elettori), mentre io credo che nella democrazia rappresentativa e sussidiaria.
Intendiamoci, nessun rischio a breve termine, ma a lungo andare la riforma disegna una società che secondo me è più esposta ai rischi del populismo, già adesso così forte. L'intermediazione secondo me permette potenzialmente pesi e contrappesi, permette un approccio più graduale alla politica e richiede una partecipazione più responsabile della democrazia diretta.
Ricordando che "il tempo è superiore allo spazio" (Evangelii Gaudium) ho preferito pensare a lungo termine.
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