Ci sono tre papà, un leghista, un nero e un meridionale, all'ospedale, in attesa di vedere i propri figli neonati.
Arriva l'infermiera, li fa accomodare nella nursery e gli dice: "Ecco, qui ci sono i vostri bambini. Però c'è stato qualche problema con i cartellini e non siamo certi di chi è figlio di chi. Fra poco finiremo gli accertamenti e potremo dirvelo."
Il leghista si alza, prende in braccio il bambino nero e dice: "Questo è il mio!"
Gli altri papà lo guardano straniti, e l'infermiera dice: "Ma... non vede che è nero?"
Il leghista risponde: "Finché salta mia fo 'l terù, me tegne 'l negher!"
Oggi non ha più senso raccontare una storiella come questa: Matteo Salvini l'ha rovinata. La sua Lega nazionalista ha smesso di sparare contro i meridionali. Ora arriva anche il cambio di statuto, dimenticando la Padania e decenni di sparate localistiche.
E chi difenderà più noi padani dai terroni? ;-)
Ovvero, più seriamente: al di là delle sparate folkloristiche, alcuni dei problemi che la Lega poneva - in termini di spesa pubblica, sprechi, differenze di efficienza territoriale - erano problemi veri e concreti. La Lega non è mai stata capace, in tanti anni di governo (specialmente la legislatura 2001-2006), di proporre risposte efficaci, ma questo significa che i problemi sono rimasti.
Il rischio è che oggi si perda l'unica voce che evidenzia queste questioni poco politicamente corrette. Se ci pensiamo, nessun altro partito le ha mai avute veramente in agenda, anche (soprattutto, IMHO) perché gli altri partiti hanno voti e clientele diffusi al sud.
Secondo me questo è un impoverimento del dibattito politico nazionale. Vedremo se ci sarà qualcuno capace di prendere in mano questa bandiera, ormai orfana.
E chissà anche se c'è uno spazio politico in questo senso. In effetti mi stupisce grandemente che l'elettorato leghista abbia assistito a questa svolta senza batter ciglio.
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