...scritti dopo le elezioni, lo so.
Però il sito è stato giù per qualche ora e non sono riuscito a postare prima, quindi scrivo ora.
La settimana scorsa con mia moglie abbiamo recuperato il dibattito tra i cinque candidati alla presidenza della Commissione Europea. Non ci credevo molto, ma è stato interessante. Ci ha costretto a pensare, a valutare. Votare il candidato più convincente, che però è associato a un partito italiano che non riscuote le mie simpatie? O votare il partito che sento più vicino a livello nazionale, pur non essendo convinti del candidato presidente? Alla fine ho deciso in cabina, e non mi sono pentito.
Mi chiedo quanti dei pochi italiani che sono andati a votare (Renzi ha stravinto con gli stessi voti - in termini assoluti - con cui Veltroni perse con distacco nel 2008, anzi forse addirittura con qualche voto in meno) si sono posti il problema della prospettiva europea.
Di più: quanti conoscevano i candidati presidenti?
Comunque le proiezioni danno un Parlamento in cui non sarà quasi possibile formare una maggioranza che non sia di "grande intesa" PPE-PSE (a meno di includere i Verdi in una strana alleanza con popolari, conservatori e liberali), e ciò soprattutto per l'affermazione dei vari partiti euroscettici. Peccato.
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