Metto assieme due notizie di questi ultimi giorni, questa sui dazi europei sulle auto e batterie cinesi e questa sulle proteste contro il turismo di massa a Barcellona.
La Cina tiene artificialmente bassi i prezzi dell'elettrico con sussidi statali, e quindi come Europa introdurremo dazi contro questa concorrenza sleale. L'effetto sarà che il prezzo al consumatore salirà. Non so se è una grande idea, se vogliamo spingere (e vogliamo, da Green Deal) sulla mobilità elettrica.
A Barcellona, ma non solo, si lamentano i danni del turismo eccessivo, specie dopo l'esplosione delle piattaforme per affitti brevi. Questi hanno provocato il crollo delle disponibilità in affitto per residenti e un generale aumento del costo dell'abitare nelle città turistiche (Barcellona, Venezia ma anche Bologna).
A prima vista sembra che la massificazione di
cose buone (il turismo culturale, la mobilità libera
con l'auto, ma anche i voli low-cost) sia non sostenibile.
Mettere limiti agli affitti brevi vuol dire limitare l'offerta, e quindi far crescere i prezzi dei pernottamenti.
Se i voli inquinano troppo, limitarli vuol dire renderli elitari.
Passare
alla mobilità elettrica vuol dire fare costare di più le auto, a maggior ragione con i dazi.
È come se tante cose belle non potessero essere di massa.
È
il solito discorso per cui lo stile di vita occidentale non è
sostenibile da tutto il mondo, ma portato all'interno dell'Occidente: è
come se lo stile di vita di quelle che una volta erano solo le élite
(vacanze all'estero, lunghi viaggi, turismo non solo nella colonia
elioterapica sull'Adriatico) non fosse ampliabile pena la non
sostenibilità.
È un pensiero triste.
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