lunedì 25 maggio 2020

Un'altra destra è possibile? No

Sono abbastanza convinto di avere già lamentato su queste pagine la mancanza, in Italia, di una destra moderata, euopea, liberale in Italia.
Ho letto questa intervista a Flavia Perina, vecchia finiana, che fu protagonista illo tempore di un tentativo interessante e fallito di incarnare qualcosa del genere.
L'intervista è parechio autoassolutoria, con una lettura della storia molto pro domo sua. Che un certo cattivismo non sia nel DNA della destra è vero per quella di Perina, ma per gran parte dei movimentisti MSI non lo direi. La storia della foto di Fini con la bimba eritrea, poi, è spiegata dalla stessa Perina come strategia di uscita dal ghetto, non la sfrutterei come un manifesto antirazzista. Interessante invece la nota su Buttafuoco.
Ma la parola definitiva di quest'intervista è alla fine:
A questo punto le chiedo: può esistere, nascere, una destra diversa?
Adesso no. Adesso la destra è questa.
Perché?
Ogni tentativo in questa direzione è fallito. Bisogna prenderne atto. Siamo un Paese anomalo, siamo un Paese dove hanno vinto le formule populiste. Una destra sul modello di quello tedesco o francese è inimmaginabile. Come è difficilissimo trovare lo spazio per un altro tipo di sinistra, o di centro. La chiave di questo Paese è la competizione populista.
Perina accomuna anche la sinistra a questo discorso, ma per la destra l'evidenza è lampante.

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