giovedì 15 settembre 2011

Pessimismo e fastidio

Siamo messi male.

Siamo proprio messi male, con un governo debole, che non ha le palle nè per affrontare la situazione nè per andare a casa. Schiavo del consenso da rincorrere alla disperata, in quest'emorragia di voti. Schiavo dei guai giudiziari del premier, per il quale tutti i nodi di un comportamento irresponsabile degli ultimi anni stanno venendo a galla.
Un premier screditato internazionalmente, che finisce persino su Playboy America.
Siamo messi male, con dei giudici che non sanno più quale appiglio scegliere (dei molti serviti su un piatto d'argento...) per incastrare Berlusconi: la novità di oggi, la richiesta di processo per le intercettazioni illegali del caso Unipol, arriva con malcelato tempismo su una vicenda vecchia e ritrita.

E non vedo proprio come potremmo uscirne. Di elezioni fino al 2013 non se ne parla, ormai chi governa deve tenere in piedi la legislatura per salvarsi il fondoschiena.
Tra l'altro eventuali governi tecnici richiederebbero comunque un consenso politico in Parlamento (una maggioranza devono pure averla). Chi può fornirlo? Le opposizioni, che però hanno tutto l'interesse a non perdere consenso sostenendo misure impopolari, che pure sarebbero necessarie.
Andare a elezioni sarebbe comunque meglio. Ma poi? Non credo che il centrosinistra abbia le soluzioni che servono a questo Paese, specie in una situazione di impoverimento generale, in cui la crisi morde e le tasse sono già a livelli di guardia. E questo temo che sarà vero anche nel 2013.

Possiamo aspettare un altro salvatore della Patria? Come nel 1994? Un Montezemolo? Potrei dare atto che l'entusiasmo di un neofita, che vede bene quali sarebbero le cose da fare, potrebbe portare ad agire realizzando qualcuna delle buone intenzioni. Ma è la stessa speranza del 1994, e la scottatura è forte e brucia ancora.

Io spero solo di non dovermi sorbire anche nel 2013 le stesse facce che ci sono ora. Nessuno dei pezzi grossi. Tutti portano comunque una parte della colpa. Via Berlusconi, ma con lui tutti i cortigiani. Via Bersani, D'Alema, Veltroni. Via anche chi porta semplicemente la colpa di non aver saputo mettere un argine, come i Pisanu o i Casini o i Fini. Vorrei vedere solo facce nuove. Anche negli stessi partiti di ora, ma solo facce nuove.
Per ora sconosciute, ahimè.

Vedremo. Una prece per l'Italia.

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