Osservo che l'unica esperienza recente di partito nato senza un politico come leader è il MoVimento 5 Stelle. Che un leader ce l'aveva, ma non veniva dalla politica; e che nacque anche da gruppi sul territorio.Il vescovo di Brescia, da un paio d'anni, esprime il desiderio di mettere in campo percorsi che in una prospettiva di medio periodo (non breve, ma nemmeno lungo, quindi) possano forse portare a un partito di cattolici (forse significa che non è detto che succederà, ma non lo si esclude a priori). L'ho sentito dire: "Se ce l'hanno fatta altri, perché non noi?"
Già, perché noi no? Proviamo a mettere in luce le somiglianze e le differenze tra l'esperienza grillina e quello che potrebbe essere il partito d'ispirazione cattolica.
Le somiglianze sono sorprendentemente molte:
- Anche la Chiesa porta una posizione che si può dipingere (o vendere) come "né di destra né di sinistra"
- Pur criticando sia li "psiconano" che "Gargamella", Grillo aveva provato a candidarsi alle primarie del PD, e il M5S è disponibile ad allearsi con il PD ma non con Berlusconi. Quindi è né di destra né di sinistra ma anche radicalmente incompatibile con una parte. Anche il venturo "partito di cattolici" sarebbe né di destra né di sinistra ma, per quelle che sono le posizioni della CEI, radicalmente incompatibile con Salvini.
- Il M5S è partito con una distribuzione capillare nelle città e nei centri in cui si formarono i gruppi "Amici di Beppe Grillo", precursori dei meetup. La Chiesa ha una rete capillare nelle parrocchie, che sono enormemente di più dei primi meetup, oppure nelle sue forme di impegno sociale, dalle scuole all'associazionismo.
- Tra l'altro la proposta di un "movimento" non immediatamente politico, come fu per il M5S (che per qualche anno non si presentò alle elezioni) potrebbe vincere alcune resistenze del mondo cattolico verso la politica partitica.
- Il M5S ha sfruttato la grande visibilità e popolarità di Beppe Grillo, non come leader politico ma come "uomo immagine". La Chiesa ha dei personaggi molto visibili e conosciuti. Contando che - come scritto sopra - Salvini lo diamo per perso, che impatto potrebbe avere un Bergoglio come "uomo immagine"?
- Nel M5S delle origini non c'era solo Grillo. L'abilità da showman di Grillo è stata completata dalla abilità organizzativa di Casaleggio (senior) e della sua struttura. La Chiesa ha capacità organizzative unitarie nazionali? Forse sì (penso alla capacità di organizzare eventi), forse no.
- Guardando più in profondità la questione della leadership, alla Chiesa oggi manca una figura di riferimento nazionale. Nel XXI secolo il Papa non si impegna direttamente sul campo politico nazionale (a maggior ragione quando non è italiano). Non c'è un Pio XII, non c'è un De Gasperi. Nessun vescovo ha il carisma per ergersi sopra gli altri, e comunque la CEI è un pollaio con troppi galli, qualcuno che remerebbe contro ci sarà sempre. Tra i laici si paga la desertificazione degli ultimi decenni e la frammentazione tra destra e sinistra. Manca un catalizzatore come è stato Grillo per il M5S.
- Il M5S è nato davvero a poco a poco, dal basso. Io ricordo che dopo i primi Comuni conquistati (Parma e Livorno, ma anche prima) ci si chiedeva come avrebbe fatto un fenomeno fatto di liste civiche a cui si concedeva il "marchio a 5 stelle" a diventare una lista nazionale (oggi è il contrario, un movimento puramente d'opinione).
Ho paura che il partito cattolico nascerebbe come iniziativa dall'alto. E' vero che la prospettiva di medio periodo potrebbe dar il tempo per mettere in rete le realtà e le associazioni, ma ho paura che senza una "chiamata alle armi" dall'alto non si muoverebbe nulla. Ma una "chiamata alle armi", oggi, è accettabile? E soprattutto sarebbe ascoltata? - Infatti mi chiedo: le parrocchie sono pronte a muoversi come sol uomo? Mi pare che i parroci (non solo su questo argomento, eh) facciano un po' quello che vogliono; i preti -specialmente quelli giovani - sono allergici alla politica e farebbero orecchie da mercante; il mondo dell'associazionismo cattolico vive una grande frammentazione con le sue meschinità (invidie, gelosia del "marchio"); gli ultimi 20 anni di diaspora hanno inoltre approfondito il solco tra cattolici del sociale e della "morale". Mettere insieme un mondo variegato può essere più difficile che partire da zero, come ha fatto il M5S, ottenendo una formazione tutto sommato compatta. Forse solo perché giovane, ma finora compatta.
- Il movimento cattolico (a mio parere) mostra una certa allergia a Internet, o comunque non ha una grande padronanza del mezzo.Il sito della CEI non è certo quello di Beppe Grillo, come contatti e come influenza.
- Io non ho capito bene se il M5S ha un'identità. Se non ce l'ha, risulta come una scatola vuota che si può riempire a piacimento: prima con contenuti leghisti, ora con contenuti piddini. Se così fosse, sarebbe molto negativo nel lungo termine (probabilmente il partito sparirà) ma evita dei problemi nel breve termine: non sono richieste risposte a domande complesse, né coerenza, né un'organca collocazione tra destra e sinistra. E' chiaro che un partito cattolico* non può avere questa caratteristica, e questo rende più difficili le cose, anche in termini di inevitabili tensioni sulla collocazione.
- Ma forse la differenza più grande è che un partito cattolico come si deve è che questo non può permettersi la mancanza di pelo sullo stomaco (in termini di democrazia interna, populismo, linguaggio...) che caratterizza il M5S, ma anche la peggior destra. Un partito cattolico si rivolge a persone pensanti, che mantengono alta l'asticella delle richieste, a potenziali elettori esigenti. L'aspirazione è quella di produrre un ragionamento complesso, organico, anche complicato, e di farlo anche in un certo modo, inclusivo e partecipato. Tutte cose che non vedo nei movimenti di successo degli ultimi 20 anni (Berlusconi, Renzi, Grillo, Salvini).
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