Quest’anno il Giorno del Ricordo è stato caratterizzato, a Ospitaletto, dalla polemica tra maggioranza e opposizione sulla conferenza organizzata dall’amministrazione, con la presenza dell’esule Aldo Duiella e di tal Roberto Gatta Zini in rappresentanza del Comitato 10 febbraio, una associazione che si occupa di promuovere iniziative per questa ricorrenza.
Il comunicato stampa della lista Insieme per Ospitaletto, senza nominarlo, se la prende con Gatta Zini. Con ottime ragioni, a sentire l’intervista rilasciata dieci giorni fa a E’LiveBrescia Tv. Anche l’associazione di cui è volto prominente, Brescia ai Bresciani, negli ultimi mesi si è resa protagonista di forti polemiche nella nostra città, con tanto di risposte e presidi da parte di associazioni antifasciste.
Il comunicato a mio parere invece sbaglia a prendersela con il Comitato 10 febbraio, che a giudicare dal sito è associazione magari “di parte” come ce ne sono tante ma apolitica e che fa un lavoro comunque meritorio nel promuovere una ricorrenza che dovrebbe essere abbastanza condivisa, anche secondo le parole del Presidente della Repubblica riportate anche dalla lista Insieme per Ospitaletto.
A questo proposito, è vero che anche dopo l'istituzione di questa Giornata permane una certa ritrosia ideologica, un certo stigma che etichetta questa commemorazione come una festa "dei fascisti". A me pare inopportuno invitare una persona dalla militanza così esplicita come Gatta Zini, proprio perché può nuocere alla maturazione della ricorrenza come momento condiviso e unitario, confermando invece quella brutta percezione di festa di parte. Tra l'altro non è nemmeno uno storico di professione, alla fine è un semplice appassionato dell'argomento, e come tale ne parla, quando invece una competenza storica professionale potrebbe forse aiutare a avere uno sguardo più completo sui tragici e complessi fatti riguardanti le genti giuliano-dalmate.
Liberissimo di farlo, naturalmente, ed è vero che ha già portato questo incontro in altri Comuni, e
anche a scuola (si trovano le testimonianze in rete). Per quelle poche informazioni parziali che ho trovato, forse incomplete, erano Comuni di amministrazione leghista, ma tant'è.
I manifesti che ho trovato in rete riguardo queste iniziative risalgono a almeno due anni fa.
Secondo me anche lo stesso il Comitato 10 febbraio dovrebbe riflettere sul fatto se sia opportuno o meno, proprio nell'ottica di non ghettizzare la ricorrenza, inviare come proprio rappresentante una persona con questo profilo, che negli ultimi mesi è stata il volto di una formazione politica di destra contestata e divisiva.
Cosa che tra l'altro varrebbe per ogni associazione apartitica: è il caso di avere come "volto" un politico impegnato a livello provinciale con un partito? Magari due o tre anni fa la situazione era diversa, ma le cose cambiano, e anche la visibilità pubblica di certe posizioni diventa meno compatibile con una ricorrenza condivisa.
E come dovrebbe pensarci il Comitato, avrebbe potuto accorgersi del problema anche l'amministrazione comunale.
La quale ha comunque già dato prova di saper ricordare questi fatti in clima più condiviso, per esempio in occasione dell’intitolazione del parco Norma Cossetto e lo scorso anno con lo spettacolo di Sergio Mascherpa. Speriamo che l'anno prossimo torni a farlo.
* Nell'intervista Gatta Zini si esibisce in
tutto il repertorio delle formazioni di ispirazione neofascista: “il fascismo è
un fenomeno storico” (classica argomentazione che si usa per circoscrivere al
passato il fascismo, dichiarando quindi quella categoria inapplicabile al
presente) da cui però si può “attingere” qualcosa (ah sì?), i riferimenti
culturali a Rauti, agli avanguardisti, a Marinetti, fino al “dico non dico”
finale: "Ma alla fine siete fascisti, sì o no?" "Nessuna delle due".
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