martedì 24 ottobre 2023

Settler colonialism e apartheid

Scoramento e disillusione.

E' un brutto periodo, in cui ho la sensazione di vedere cose già viste, già sentite, già lette, già rimasticate, che si ripetono sempre uguali, senza vie d'uscita.

La Russia e l'Ucraina, una lunga guerra di trincea condita da una guerra fredda.
Israele e palestinesi, come sempre, peggio di sempre.

Su quest'ultima questione ho letto questo interessante articolo di Anna Momigliano.

E' interessante la definizione di settler colonialism, che non conoscevo.
Mi pare che la Cisgiordania come progetto di settler colonialism non potesse che fallire, per motivi demografici.
Quali Paesi hanno vissuto settler colonialism andato a buon fine?
L’articolo cita Canada, Australia, USA, mettiamoci anche l’Argentina. Tutti esempi in cui a un certo punto i coloni si sono ritrovati a essere grande maggioranza rispetto ai nativi.

Israele non ha prospettive demografiche del genere rispetto ai palestinesi, bene che vada più o meno ci saranno popolazioni di ordini di grandezza simili.
In queste condizioni può “funzionare” solo l’apartheid citato dall'articolo, mi sa, dal punto di vista del colono.

Certo, per le forme di apartheid di solito la soluzione non è quella a “due stati” di cui parlano tutti. Una soluzione a due stati “funziona” meglio a patto di avere una certa omogeneità all’interno di ciascuno stato, quindi comporterebbe – nella situazione cisgiordana, in cui le colonie punteggiano il territorio come un groviera – confini assurdi pieni di exclave e enclave, oppure una certa quota di spostamento di popolazioni.

Pensandoci, in effetti mi stupisce un po’ che la rivolta non sia partita appunto dalla Cisgiordania.
Tra Gaza e Cisgiordania, è la Cisgiordania quella dove Israele occupa e fa apartheid, invece da Gaza Israele se ne è andata e i palestinesi (pur con mille limitazioni dovute al controllo dei confini) stanno per i fatti loro, con un certo grado di autodeterminazione.
E invece Gaza è comandata dei palestinesi “cattivi” (bambinesca semplificazione), Hamas, mentre in Cisgiordania ci sono i palestinesi “buoni”, Fatah.

Il controllo del territorio violento e prevaricatorio che l'esercito israeliano esercita in Cisgiordania, evidentemente, è efficace nell’impedire l’organizzazione strutturata dell’opposizione, cosa che a Gaza Israele ha rinunciato a fare, lasciando campo libero ad Hamas.

Gaza avrebbe potuto avere un altro destino, da quando Israele se ne andò?
Chissà. Non dico Singapore o Abu Dhabi, ma magari avrebbe potuto pensare di diventare una Beirut anni '70. O magari il ferreo controllo israeliano non l'avrebbe permesso, chi lo sa.
Sembra che non ci abbiano neppure provato.

 

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