Martedì sono stato alla S. Messa serale per il tradizionale Te Deum di ringraziamento.
Il parroco ha proposto il tradizionale "bilancio" demografico annuale della comunità. Calano le nascite, ma sono sempre più delle morti; calano i matrimoni, specie quelli religiosi, e calano i battesimi, che scendono sotto i 50 a fronte di più di 100 nascite.
Il parroco notava che rispetto al calo della pratica religiosa percepisce un certo fatalismo, anche da parte dei preti. Non so se sia così.
Penso che il recupero sia difficile anche perché oggi la società, la cultura prevalente è fatta di modelli che non portano in quella direzione.
D'altra parte, come dice don Pierino, "quanti di quelli che vanno a Messa sono cristiani?". Anche la pratica religiosa dei tempi andati, su su fino al Medioevo, era spesso abitudinaria, e condizionata da una società, una cultura religiosa, in cui chi non andava in Chiesa veniva emarginato. Andare a Messa era l'occasione per dare un'occhiata alle ragazze del paese. Senza contare la componente di paura che si instillava nelle menti.
Tutto ciò mi fa pensare: davvero siamo un mondo di masse manipolabili secondo i modelli di alcuni "creatori di tendenze"? Di pochi membri di élites, ieri religiose, oggi laiciste/consumiste?
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