Durante lo scorso incontro della Scuola di Formazione all'Impegno Politico e Sociale della Diocesi di Brescia, il senatore Corsini ha articolato un interessante intervento in cui ha parlato, tra le altre cose, del dibattito culturale e politico. A suo dire, se un tempo questo era fervido e alimentato da associazioni (FUCI, AC, ARCI eccetera), riviste (Civiltà Cattolica, Critica Marxista), scuole di partito, oggi c'è una mancanza di approfondimento culturale e teorico sulla vita comunitaria.
Secondo me è vero che il dibattito è ridotto a poche élites culturalmente impegnate e spesso autoreferenziali, ma non sono così convinto che un tempo fosse realmente diverso. Su quanti lettori potevano contare quelle riviste di approfondimento? Quanti erano veramente interessati alla teoria, alla formazione, e non solo agli slogan (escludiamo quindi il 90% dei partecipanti alle occupazioni di università degli anni '70)?
Oggi c'è un luogo di libera espressione per eccellenza, quale Internet, che dà la possibilità di realizzare questi approfondimenti senza un supporto così "strutturato" come una volta: si pensi ai blog, per esempio. Certo, nel mare magnum della Rete si trova di tutto, quindi è difficile orientarsi, bisogna saper cercare. Ma se si vuole si trovano spazi di dibattito in abbondanza.
E' purtroppo vero che quando si deve uscire dal mondo virtuale per sbarcare nella realtà le cose non funzionano così bene. Prendiamo il nostro paese, Ospitaletto: negli anni sono nate varie associazioni civiche, con diversi fini e ragioni sociali. Penso all'Associazione Attivamente, a Società Aperta, a Obiettivo Comune, all'Associazione Palio delle Contrade, al gruppo "Il borgo di Lovernato"; oggi sono attive Generazione 3.0, il gruppo culturale parrocchiale La Scintilla, Civicamente - Cittadini di Ospitaletto, il Comitato Salute e Ambiente, il neonato gruppo Obiettivo Ospitaletto.
Ebbene, queste associazioni hanno sempre fatto fatica, confinate all'impegno di poche persone tra i fondatori. Molte associazioni sono nate, hanno faticato per qualche anno (o anche meno), non hanno attecchito e sono poi finite nel dimenticatoio.
Evidentemente il numero di persone interessato a promuovere un dibattito civico vivace e a parteciparvi è sempre basso, specie quando c'è da alzare il sedere dalla sedia.
Mi chiedo se sia il caso di disperdere le energie fondando gruppi e associazioni sempre nuovi, invece di aderire ai gruppi storici (Acli, Legambiente, Anpi, Azione Cattolica...) che spesso versano anch'essi in difficoltà più o meno marcate, ma che almeno hanno una struttura più solida a livello sovracomunale.
Faccio comunque i migliori auguri a tutti i gruppi attualmente attivi.
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