Ieri sera sono stato a Brescia, per una tappa dell'itinerario quaresimale per giovani presieduto dal Vescovo.
Monsignor Monari ha ripercorso una parte della Passione secondo Giovanni (Gesù davanti a Ponzio Pilato) mostrando come in filigrana alla vicenda dolorosa del Cristo si possa vedere il registro della gloria che si prepara. In ogni scambio di battute si può leggere un riferimento alle Scritture, una profezia che si avvera. Il Vescovo ha infatti condito questa spiegazione con riferimenti più disparati, da Isaia a Salomone al Cantico dei Cantici.
Oltre al fascino di questa esposizione, resta l'esempio della Croce per il cristiano. Tutti sappiamo come è difficile leggere nelle nostre Vie Crucis, a volte atroci, la filigrana del "registro della gloria", come l'ha chiamato il Vescovo. E' un impegno di santificazione, un'altra delle mete alte che ci propone la Chiesa.
E la Quaresima deve essere il periodo più opportuno per riflettere su questa parte del messaggio evangelico: "Allora Gesù disse ai suoi discepoli: Se uno vuol venire dietro me, rinunzi a se stesso, prenda la sua croce e mi segua" (Mt 16,24).
Certo, alla faccia di tutta la teodicea, ci vuole una gran fede per accettarlo.
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