Alcune osservazioni sulla modalità di voto.
Le cosiddette "civiche" dei candidati sono uno specchietto per allodole.
Lasciamo fuori dall'analisi il risultato civico e altre riflessioni simili: secondo me la
gente mette la X su quel simbolo perché c'è il nome del candidato in un
bel bollino colorato, e barra lì al posto di barrare il nome in
stampatello.
A riprova, ci sono un sacco di voti (per es.) a Lega e
lista Fontana (invece che Lega e candidato Fontana) o a Azione-IV e lista
Moratti invece che Azione-IV e candidato Moratti.
Vorrò vedere quando ci
saranno i dati completi quante preferenze avranno raccolto queste
"civiche". Secondo me, in proporzione ai voti, saranno molte meno che
quelle dei partiti.
Il che tra l'altro implicherebbe che gli eletti
occuperanno i loro posti, attribuiti alla lista Fontana, con molte meno
preferenze dei colleghi delle altre liste.
La doppia croce mi porta a parlare del voto disgiunto.
Io capisco e apprezzo che è una possibilità in più, l'ho pure usata in passato.
Ma dobbiamo capire se non sia uno strumento che crea più problemi di quelli che risolve.
Al
mio seggio ho avuto due voti disgiunti, a fronte di una decina di schede
annullate (in tutto o solo per il voto di lista) per voto disgiunto mal
compreso. Secondo me è passato il concetto che si potevano votare due partiti diversi.
Ho
avuto più d'uno che ha votato due partiti di coalizioni diverse,
esprimendo anche preferenze corrette per quelle due liste (tipicamente
quella per il suo partito e per il sindaco di
Brescia, Del Bono, che evidentemente gode di approvazione trasversale). O due X su due partiti diversi.
Se la possibilità porta a più errori che voti disgiunti, secondo me potremmo anche rinunciare.
Per un'analisi più completa, qui una lettura interessante.
P.S. Un'altra cosa che ci siamo chiesti ai seggi è: perché si vota alle scuole elementari e non alle scuole medie? Si fermerebbero tre anni invece di cinque.
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