E diciamolo, qualcosa sulle prossime elezioni comunali.
Alla fine avremo quattro liste: Mena, Prandelli, Antonini, Sarnico.
Mi colpisce la vicenda che ha portato alla candidatura di Prandelli. Le donne del centrodestra (Giudici, Trecani, Chiari) hanno tirato la baracca per cinque anni, con un egregio lavoro sul territorio, negli atti di Consiglio e Commissioni e "ai fianchi" di Sarnico, dalla questione del senso unico di villaggio S. Caterina alla vertenza Esselunga.
E nonostante ciò, arriva Prandelli che per sette anni è stato altrove, e si impone.
Un metodo che mi lascia basito. Sicuramente hanno pesato i numeri delle elezioni politiche (ma allora Sarnico non dovrebbe nemmeno presentarsi); sicuramente sono arrivate indicazioni da Brescia (ma OspiLab non dovrebbe entrarci per nulla con queste dinamiche). Fatto sta che arriva il dominus, e dice "qui comando io". Anche all'interno della Lega, non so se Abrami - candidato in pectore già alla scorsa tornata - si sia eclissato spontaneamente.
Sono convinto che dopo dieci anni di dominio praticamente monocratico Prandelli non sia così ben visto a Ospitaletto.
Però la stessa cosa si può dire di Sarnico. Sono curioso di vedere chi ci sarà in lista, visto che con metà della sua lista al giro precedente ha litigato. Un grosso difetto per chi si presentava in discontinuità con l'amministrazione "dispotica" di Prandelli. Però è vero che questa cosa la notano gli "impallinati" di politica e chi ha a che fare direttamente con lui (ho ricevuto commenti molto caustici da gente che ha avuto contatti con il Comune negli ultimi anni), ma il 90% degli elettori non lo sa.
Come amministrazione, molto meglio i cinque anni di Sarnico che i dieci di Prandelli. Non pensavo che fosse possibile bloccare la cementificazione, il confronto tra il numero di gru e cantieri lottizzati da Prandelli e quelli sbloccati da Sarnico è impietoso.
Nota di merito inoltre per le politiche comunali dell'assessore Chiodelli, mai così ricche per numero e varietà delle proposte.
C'è da dire che le condizioni in cui i due sindaci si sono trovati a lavorare sono state molto diverse: Sarnico ha pescato il jolly Esselunga con i relativi introiti, mentre Prandelli si era trovato a gestire il problema delle scuole ereditato da una sciagurata miopia della precedente amministrazione di centrosinistra.
Però Prandelli aveva deciso di affrontare la situazione facendo cassa con le urbanizzazioni pur di tenere al minimo le tasse, scelta legittima e senz'altro "politica", ma secondo me nella direzione sbagliata. Tra l'altro tante case nuove portano a una desertificazione del centro; poche tasse locali più tanti appartamenti sfitti in centro portano a un accentuato afflusso di immigrati. Non proprio un successo per un'amministrazione leghista.
Per quanto riguarda i programmi, avremo tempo di leggerli. Per ora, un plauso a Prandelli perché pare sia rinsavito sulla piscina, che prima era nel programma del centrodestra e oggi è riconosciuta come ingestibile economicamente (vero).
Speriamo che la campagna elettorale - che sarà dura - non arrivi a certi livelli di colpi bassi. Già le insinuazioni verso Antonini di avere interessi commerciali con la Lega sono al livello delle insinuazioni del 2011 del centrodestra su "Sarnico vuole la moschea". Speriamo che sia solo una caduta di stile.
Certo fa una certa impressione che Antonini parli male primariamente di Sarnico, e Mena primariamente di Prandelli.
A nome della Lista Insieme per Ospitaletto, riteniamo doverosa qualche precisazione. Innanzi tutto, rinviamo ad altra sede e altri strumenti il rendiconto dell’intensa attività svolta nel corso del mandato amministrativo dalla lista civica INSIEME PER OSPITALETTO, evitando ingenerose semplificazioni.
RispondiEliminaNel merito di quanto riportato le ricordiamo che il "jolly Esselunga" non ha prodotto per ora un solo euro per le casse pubbliche, salvo l’accordo sulla anticipazione dei costi della riasfaltatura della tangenziale ed euro 224.000,00 per la cessione definitiva dell’area del parcheggio pubblico già in uso esclusivo alla ex-Stefana per ancora 28 anni.
Sulla piscina le ricordiamo che la gestione (sostenibile o meno) è e sarà per vent’anni a carico del privato che la gestisce, che, essendo un esperto del ramo, ha fatto adeguatamente i suoi conti sulla sostenibilità (peraltro allegati al piano di investimento presentato); senza dimenticare che Prandelli l’aveva perfino appaltata ( in cambio dell’ennesimo supermercato) anche se poi le elezioni e le vicende del gruppo costruttore l’hanno affossata.