In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: " Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.Primo versetto: non dare perle ai porci. Sembra che il bene di cui si è capaci vada centellinato, distribuito solo ad alcune condizioni. Forse a chi può capirlo? A chi può apprezzarlo?
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa;
quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!"
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci.
Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi?
Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi;
un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni.
Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco.
Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere».
Forse (vv. 16-20) a chi può portare frutto?
D'altra parte (v. 12) c'è la regola d'oro: io vorrei che gli altri mi donassero il loro bene, le loro "perle", quindi dovrei donare loro a mia volta le mie. Se anzi voglio che gli uomini siano indulgenti e misericordiosi con me, dovrei comportarmi con loro allo stesso modo, e elargire le mie "perle" chiudendo un occhio su quanto degno sia il ricevente.
In altre parti invece sappiamo che si dice "se amate chi vi può riamare, che merito ne avrete?".
Insomma, è una gran confusione.
Proprio vero che il Vangelo è la porta stretta.
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