Ritorno sul ballottaggio, di cui parlavo qualche giorno fa. Sono in una fase in cui me ne sono praticamente innamorato, e oggi gli attribuirò proprietà taumaturgiche varie, tra cui quella di salvare la democrazia.
Prima di tutto, uno sguardo a questa tabella. Come si vede, Hitler prese il potere in Germania senza avere la maggioranza dei voti: al più arrivò al 43%, mai al 50%.
Poi, riportiamo alla mente quanto successe nel 2002 in Francia. Nel 2002 il candidato di estrema destra non potè sfondare al ballottaggio per l'opposizione congiunta dei candidati di destra e sinistra, che si unirono contro Le Pen.
Mi pare chiaro che il ballottaggio, oltre a conferire una legittimazione popolare ad una maggioranza parlamentare magari assente al primo turno, può fare da argine a proposte evidentemente inaccettabili, permettendo all'elettorato di "correre ai ripari" dopo il primo turno. E' quello che è successo in Francia alle regionali del 2015 e in Austria di recente, al netto delle successive decisioni legali: il candidato dell'"arco costituzionale" ha recuperato un distacco notevole dal candidato di estrema destra.
Se c'è un ballottaggio, un candidato "pericoloso" o "impresentabile" deve davvero raggiungere il 50% dei voti per prendere il potere. Laddove c'è un proporzionale o un premio di maggioranza, o anche un uninominale secco, non è così, la soglia può essere più bassa. In Polonia il partito di estrema destra governa con il 37.5% dei voti, per esempio.
In un certo senso anche in America il bipolarismo permette meccanismi di questo tipo: l'elezione presidenziale corrisponde a un ballottaggio sui generis, in cui in effetti i candidati più estremi come McGovern e Goldwater sono sempre stati emarginati. A novembre vedremo se il "filtro" reggerà ancora, o se Trump sarà in grado di raggiungere il 50%.
Io non rinuncerei a cuor leggero a un simile meccanismo di salvaguardia, specie con questi chiari di luna.
Non certo solo perché in Italia Salvini fa l'utile idiota di Grillo e rischia di far vincere i 5 Stelle. Non mi pare un motivo sufficiente. Lo strumento in sé mi sembra più che buono, se poi gli italiani non lo sapranno usare, ce lo saremo meritato.
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