La settimana scorsa mi è stato proposto di aderire ad una petizione per l'apertura ex-novo delle liste elettorali per le nuove consultazioni che si dovranno tenere a Ospitaletto. Ho deciso di accettare l'invito, e mi faccio promotore dell'appello sul sito PetizioniOnline per la "firma" di chi lo desideri.
La mia opinione, sulle elezioni a Ospitaletto, è che sarebbe preferibile, nell'ordine:
1) andare a votare il prima possibile (autunno) con liste aperte; oppure
2) andare a votare il prima possibile (autunno) con liste bloccate; oppure
3) andare a votare nel 2013 con liste aperte.
Non so quanto sia praticabile l'opzione 1, credo che dopo l'ultimo pronunciamento del Consiglio di Stato non ci sia nessuna speranza al riguardo. La situazione attuale è che sono ancora in ballo sospensive e ricorsi sulla questione, perciò anche se si decidesse di ribaltare la decisione del Consiglio riguardo le liste bloccate non credo proprio che ci sarebbero i tempi tecnici per votare così presto.
L'ipotesi 2 ha due controindicazioni: da una parte, gli stessi tempi tecnici di cui sopra rischiano, con l'avvicinarsi delle ferie, di protrarre la convocazione delle elezioni fino al 2013; inoltre un'ipotesi a liste bloccate darebbe al Comune un'amministrazione destinata a vivere comunque con la spada di Damocle di altri - nuovi - ricorsi, a valle dell'elezione.
Questa prospettiva potrebbe essere scongiurata solo con un previo gentlemen's agreement tra i contendenti, che si potrebbero impegnare ad accettare comunque il verdetto, ma in tutta sincerità non mi fido dei nostri politici e dei partiti che stanno alle loro spalle...
Ecco che quindi cade l'unico motivo per votare a liste bloccate, ovvero la rapidità di avere un sindaco. Mi è sembrato quindi una buona cosa aderire alla petizione proposta, pur non condividendo del tutto i toni.
Non credo per esempio che sia a rischio la democrazia. Capisco che ci sia un problema di diritto di elettorato: i nuovi diciottenni che in questo lasso di tempo dalle elezioni precedenti hanno ottenuto il diritto di voto attivo potranno votare, secondo la sentenza, ma non potranno esercitare il diritto all'elettorato passivo, che invece dovrebbe essere contestuale.
Ciò non toglie che anche le eventuali elezioni a liste bloccate saranno tenute comunque secondo le regole, in accordo con sentenze regolari, e che lo stesso fatto che ci siano comunque elezioni plurali è democratico, quindi non vedo pericoli per i diritti di democrazia e libertà da difendere "coraggiosamente".
Nonostante questa diverse sensibilità rispetto agli estensori originali, però, ritengo che i toni dell'appello avrebbero potuto essere diversi, ma la sostanza rimane quella: anch'io auspico un rinnovo da zero del procedimento elettorale.
La politica è l'arte del possibile, non sempre si può avere esattamente quello che si vuole, e mi è sembrato giusto anche "premiare" con l'adesione l'iniziativa di chi ha esteso il documento (in altri termini: se volevo una petizione scritta diversamente avrei dovuto scrivermela da solo).
Un'altra cosa che ho apprezzato è stata la ricerca di firmatari che rappresentano un ampio spettro civile e politico, non ancorati a una sola parte politica o a una delle parti in causa.
Mi piace infine osservare che la soluzione proposta (il ritiro delle candidature da parte dei candidati sindaci, sulla cui fattibilità tecnica o efficacia giuridica non mi pronuncio perché non sono ferrato) è una soluzione politica e non legale. E questo è quanto vado sostenendo fin dall'inizio di questa storia: o si trova un accordo politico, o sarà difficile trovare una via d'uscita rapida per il nostro paese; certo non lo si potrà fare a colpi di ricorsi.
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