Riguardo a quel che è successo in Regione Lombardia (all'elenco va aggiunto il caso Penati, che Civati - dirigente del PD - "dimentica"), io non so se ci siano dei malcostumi inveterati che arrivano fino a Formigoni, fischiato ieri in un evento pubblico.
Visto quello che accade su tutto lo scenario politico, però, mi sono fatto l'idea che dopo un po' che si sta a contatto con il potere, prima o poi le barriere protettive nei confronti delle tentazioni si indeboliscono, si abbassa la guardia, e più passa il tempo più bisogna essere uomini tutti d'un pezzo per resistere. Come diceva un mio collega, "se ti continuano a passare piatti di pasta davanti agli occhi, prima o poi ti viene fame".
Visto che di uomini tutti d'un pezzo non ce n'è in giro molti - non solo tra i politici, ma nella popolazione - è evidente che a lungo andare, quando la classe dirigente diventa più "stagionata", aumenta il rischio di trovarsi di fronte a casi come quelli che stanno succedendo.
Questo è un altro motivo che rende necessario il ricambio periodico della classe dirigente. Due mandati sono un tempo più che sufficiente (Formigoni governa da 17 anni).
Non dico che questo renda necessaria anche l'alternanza delle coalizioni di governo, si può anche cambiare le persone mantenendo lo stesso colore politico.
Non sostengo nemmeno che sia un male che ci sia gente che vive di politica (i vituperati "politici di professione"): dopo due mandati, quelli bravi potranno cercare altri ruoli, e avere una specie di cursus honorum: dal Comune alla Provincia (anzi, speriamo che le aboliscano) alla Regione al Parlamento. A due mandati per volta fanno 40 anni: è sufficiente, direi.
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